San Giovanni Teatino. Un vino che sia il frutto della ricerca di piccoli artigiani indipendenti. E’ questo il focus del nuovo progetto enologico dal nome Colle Amanti, etichetta di un vino creato dall’attenta selezione di uve di due giovani teatini, Matteo Santarelli e Matteo Spaventa. Entrambi classe 1989, Santarelli, ristoratore di lunga tradizione, è l’erede di una delle più antiche generazioni di ristoratori in Abruzzo. Spaventa, invece, è un marketer di talento con un’esperienza significativa nel mondo del vino.
“Il nostro nome, Colle Amanti, -hanno spiegato i due giovani- è un omaggio alla collina su cui sorge il nostro primo vigneto e un tributo al nostro amore per il territorio. È un invito a tutti i nostri clienti a unirsi a noi nel rispetto e nella valorizzazione dell’Abruzzo”.
La Storia di Colle Amanti è una storia di amicizia e di passione per il vino. La società nata proprio quest’anno ha sede a San Giovanni Teatino dove ci sono 3 ettari di vigneto. Il resto delle uve di Colle Amanti sono selezionate tra le provincie di Chieti e Pescara.
Tre sono i vini realizzati: Montepulciano, Cerasuolo e Pecorino, per circa 10 mila bottiglie prodotte, già sul mercato, prettamente nel settore Horeca.
Nell’etichetta si possono ammirare i profili di una donna e di un uomo che unendosi riecheggiano l’immagine di due amanti. Il marketing e la comunicazione del progetto è stata curata dallo studio Duranti Associati di Francavilla Al Mare.
Il progetto si arricchisce ulteriormente grazie alla consulenza di un enologo toscano, profondamente legato al territorio abruzzese.
Per presentare il vino Colle Amanti, lunedì 10 luglio, i due soci hanno voluto organizzare una cena al ristorante Da Silvio nel centro storico di Bucchianico. Presenti diversi giornalisti di settore ma anche amici, famigliari e clienti dei ragazzi.
La mission di questo progetto è chiara: valorizzare il territorio abruzzese, tornando alle radici della sua ruralità autentica. “Riteniamo che il patrimonio vitivinicolo della regione – ha detto Santarelli- sia meglio espresso attraverso un’agricoltura genuina, non soggiogata dai ritmi frenetici dell’industria. Crediamo nel potere del terroir, un concetto che deve essere rispettato in ogni suo aspetto: dai cicli naturali alle tecniche di coltivazione, per portare in tavola il gusto puro del territorio”.
Guidati da questa filosofia, i due soci selezionano con cura vigneti di piccoli agricoltori indipendenti, che rappresentano l’essenza della loro visione. “Sono loro, –ha spiegato Spaventa– senza l’ansia del business e conservatori della storica cultura viticola regionale, a garantire il rispetto del terreno e dei suoi cicli naturali. La parte produttiva è curata dal nostro consulente enologo per assicurare la piena coerenza con la nostra missione di espressione del territorio. Il processo di imbottigliamento viene gestito da una struttura terza, selezionata per la sua professionalità e l’impegno nella qualità”.
Colle Amanti è un progetto realizzato senza fondi statali ma con i soli investimenti dei due giovani imprenditori. “Ricordate sempre che il vino non è solo un prodotto, è un racconto, è la storia di un territorio e di chi lo abita. –ha detto agli ospiti Matteo Spaventa-. Quello che vogliamo fare è mettere i colori in una foto in bianco e nero”.
L’avventura imprenditoriale è appena iniziata ma i due dinamici soci hanno già in serbo diversi progetti. “In futuro ci piacerebbe produrre –ha aggiunto Matteo Santarelli- anche uno spumante con i nostri vitigni abruzzesi che a nostro avviso si prestano per una buona bollicina. Ma al centro c’è e ci sarà sempre la selezione e la ricerca di piccoli vignaioli”.
Un altro aspetto al quale Colle Amanti tiene molto è la sostenibilità. “L’impegno verso la sostenibilità non è solo una parola d’ordine, -hanno concluso i due soci- ma un principio che già guida le nostre decisioni. Dalla scelta dei packaging alla ricerca di soluzioni innovative per minimizzare l’impatto ambientale della nostra attività. Stiamo già lavorando per un progetto davvero unico sostenibile al 100%”.