L’Aquila. Giuseppe Sala, centrosinistra, è il sindaco più amato d’Italia, secondo i dati del Governance Poll 2023, realizzato per il diciannovesimo anno consecutivo dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore. Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi di Fdi è in 27esima al 56% del gradimento, tra i 100 comuni testati, seppure in calo rispetto al poll del 2021 che lo vedeva in top ten. Tra i presidenti di Regione Marco Marsilio di Fdi è in terz’ultima posizione, quattordicesimo sulle 17 regioni censite.
Male il sindaco del centrosinistra Diego Ferrara a Chieti è 75esimo, con consensi al 49% in calo di ben 7 punti. Fanalino di coda Carlo Masci sindaco di Forza Italia di Pescara, al 46%, in calo di oltre 5 punti, per un 82esimo posto. Teramo e il gradimento del sindaco Gianguido d’Alberto non sono stati testata in quanto si è appena votato.
Tra i presidenti di Regione, spicca il risultato di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, con il 69% dei voti, che soffia per mezzo punto a Luca Zaia un primato che il presidente del Veneto ha detenuto per 12 anni. Al terzo posto Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, con il 64%, che un anno fa era secondo.
Spicca il dato di Marsilio, Marsilio: Il gradimento del Presidente abruzzese è al 45% in calo di diversi punti rispetto al risultato elettorale del 2019.
Per quanto riguarda la classifica dei sindaci: il primo cittadino di Milano balza in prima posizione rispetto al 2022 con il 65% dei voti davanti a Marco Fioravanti di Ascoli Piceno con il 64,5% e Antonio De Caro di Bari con il 64%, entrambi sul podio, ma a parti invertite, anche l’anno scorso.
Sala aumenta il suo consenso di 7,3 punti rispetto al risultato ottenuto nelle urne, si legge tra i risultati della ricerca, nessun altro primo cittadino di centrosinistra fa meglio di lui. L’unico a segnare un incremento maggiore è un collega di centrodestra, Luigi Brugnaro a Venezia, che con il 63% segna un +8,9% sul 2022.
Nella Top 10 dei sindaci delle grandi città, oltre a Milano, Bari e Venezia, si trova Firenze con Dario Nardella forte del 61% di gradimento. A Napoli e Genova, Gaetano Manfredi e Marco Bucci sono in 16esima posizione con il 56,5%, Stefano Lo Russo di Torino è in 47esima con il 53,5%. Mentre il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il cui apprezzamento scende di 10,2 punti rispetto al giorno delle elezioni e arriva al 50%, è 67esimo. Va detto che quest’anno soltanto 29 sindaci migliorano le performance di gradimento rispetto al dato elettorale. Tra gli altri capoluoghi di Regione, il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore è al 16esimo posto, pur calando di 5,4 punti rispetto al giorno delle elezioni. Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla aumenta di 4,8 punti e si piazza al 54esimo posto con il 52,5%.
Tra i presidenti di Regione, dopo 12 anni di primato, Zaia scende in seconda posizione superato di un soffio da Bonaccini. Scende di una posizione rispetto all’anno scorso anche Fedriga, oggi terzo. Bonaccini è forte oggi di un gradimento personale maggiore di 17,2 punti rispetto alla sua elezione. È l’unico governatore di centrosinistra a crescere.
Tra gli eletti del centrodestra è invece Renato Schifani, presidente della Sicilia, che aumenta maggiormente rispetto al giorno delle elezioni con un +8,9%, attestandosi all’11esimo posto.
Un gradino sotto il podio sono a pari merito altri due leader del centrodestra: al quarto posto i governatori di Calabria e Liguria, Roberto Occhiuto e Giovanni Toti con il 59% del gradimento.
Dopo di loro un’altra coppia dello stesso schieramento, Attilio Fontana della Lombardia e Alberto Cirio del Piemonte con il 56,5%.
Nella Top 10 dei governatori è nono Vincenzo De Luca: il presidente della Campania, pur perdendo 15 punti rispetto al risultato nelle urne, conserva un consenso del 54,5%.
Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca consolida il risultato delle elezioni di febbraio e, con il 54%, conquista la decima posizione. Nel complesso, tra i presidenti di Regione testati dalla ricerca, 9 aumentano il gradimento rispetto al risultato elettorale e 8 lo diminuiscono.
Il Governance Poll 2023 ha preso in considerazione 87 Comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta, tranne il Molise dove si è votato a giugno. I Comuni non testati sono quelli che hanno eletto il sindaco a maggio-giugno 2023 o commissariati o retti dal vicesindaco. Le interviste sono state effettuate tra maggio e giugno 2023 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi ed il sistema Tempo Reale di creazione dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza. Il committente è Il Sole 24 Ore.
PAOLUCCI IRONIZZA, “OTTIMO VIATICO PER PROSSIME ELEZIONI REGIONALI”
“Marsilio al terzultimo posto tra i presidenti di Regione, Carlo Masci sestultimo tra i sindaci d’Italia: un ottimo viatico in previsione delle elezioni del prossimo anno”, così commenta il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci la classifica annuale del Sole 24 Ore sul gradimento degli amministratori italiani, che ha messo a nudo lo scarso appeal dei due esponenti del centrodestra abruzzese, il cui mandato scadrà nella prossima primavera.
“Il quotidiano economico più autorevole del Paese – spiega Paolucci – ha cristallizzato più che il gradimento, lo “sgradimento” dei cittadini verso i due vertici istituzionali. Gli abruzzesi hanno capito che questa classe dirigente ha fatto poco e male, in qualche caso non ha fatto proprio nulla e che rimarrà nella memoria solo per le passerelle con gli abiti firmati e le picconate a qualche vecchia fontana. Ma questa regione ha bisogno di altro e, soprattutto, ha voglia di concretezza, quella che è mancata all’Amministrazione regionale e al governo della città di Pescara di centrodestra.
Il disastro della sanità abruzzese, le nomine fatte per la sola fame di poltrone, il mancato decollo delle infrastrutture e la situazione di precarietà in cui versa la Saga, priva di un direttore generale ormai da un anno, sono soltanto alcune delle “eredità” lasciate dal presidente in scadenza Marsilio. Quanto alla città di Pescara, la devastazione operata sulla viabilità urbana e l’incapacità di gestire la macchina comunale, che ha avuto la sua punta dell’iceberg nel caso Trisi, sono le due ciliegine che guarniscono la torta indigesta confezionata dall’amministrazione Masci. La classifica dimostra che la propaganda del centrodestra non basta: tra meno di un anno saranno gli elettori a dare un giudizio su questo modus operandi, lustrini e paillettes non riusciranno più a giustificare il vuoto pneumatico di un’azione politica inesistente”.