L’Aquila. “Le dichiarazioni rilasciate dal neo eletto segretario regionale DEM Marinelli, al quale faccio i più sinceri auguri di buon lavoro, ci fanno finalmente sperare nell’avvio del confronto per costruire l’alleanza progressista degli abruzzesi.
Faccio semplicemente notare che è trascorso più di un anno da quando si è riunito il centro-sinistra e lo si fece per constatare la spaccatura della coalizione per la corsa a sindaco dell’Aquila.
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e chi contava sulla propensione degli abruzzesi all’alternanza tra destra e sinistra alla guida della regione è bene che si ricreda. Il risultato delle recenti regionali in Molise dice in modo chiaro che per battere la destra non è sufficiente il consolidamento dell’alleanza tra centrosinistra e 5 stelle, magari con l’aggiunta di esperienze civiche/personalistiche ma è fondamentale presentarsi con proposte radicali in modo da essere percepiti come veri progressisti, con programmi progressisti e donne e uomini candidate/i credibili, rappresentativi della società reale al di fuori delle piccole oligarchie autoreferenziali dei partiti.
Per noi quest’ ultimi sono fondamentali se rappresentano valori e visioni della società comune ai propri elettori e simpatizzanti, diventano deleteri quando prendono la forma di comitati elettorali al servizio di pochi. Dovremo presentarci, come dicevamo, con un programma radicale inteso come profondamente innovatore rispetto alle mutate esigenze della nostra regione.
Sono cresciute a dismisura le diseguaglianze sia sociali che territoriali e non è consentito a tutti l’accesso ai servizi sia perché sono diventati irraggiungibili i punti di erogazione, sia perché c’è chi deve scegliere se curarsi, alimentarsi, acquistare l’abbonamento per i figli o pagare le bollette. Il pilastro centrale del nostro programma dovrà essere la difesa del diritto alla salute di tutti a cominciare da chi combatte con la povertà e l’indigenza. Più risorse alla sanità pubblica e meno ai privati, meno posti letto, meno prestazioni convenzionate.
Curarsi in strutture private sarà una libera scelta, ovviamente a proprie spese. Inoltre, non è più tollerabile che con i proventi del servizio sanitario nazionale si finanziano gruppi editoriali televisivi e della carità stampata con l’intento di indirizzare l’opinione pubblica e sostenere la politica “amica”. Discontinuità, discontinuità con il governo regionale della destra completamente priva di una visione armonica di sviluppo regionale, priva di cultura di governo (tranne alcune eccezioni di comprovata esperienza e capacità) e molto attenta alla cura delle clientele. Ma discontinuità anche con la nostra ultima esperienza di governo conclusasi con la netta sconfitta di febbraio 2019 quando solo lo spessore del candidato Presidente Legnini ci ha risparmiato un vero disastro. Anche la scelta del candidato presidente, al pari del programma, sarà un passaggio fondamentale per l’alleanza progressista. Occorrerà una figura che rappresenti l’apertura della buona politica alla società e che sia garanzia di equilibrio nella coalizione. Non un professionista della politica ma un soggetto riconoscibile, espressione
della parte migliore dell’Abruzzo progressista in grado di farsi ascoltare e comprendere anche da chi ha perso la fiducia nella politica e soprattutto nei “politici”. Quella che ci attende è una grande sfida, che potremo vincere solo se oltre le alleanze sapremo offrire una vera alternativa sia nei contenuti che con chi l’interpreta”.