Pescara. “D’Addazio svolga più attentamente il suo ruolo di Presidente della Commissione Salute, si occupi di migliorare la sanità abruzzese piuttosto che fare propaganda politica. La Cgil ha posto nella nostra regione il problema delle lunghe liste di attesa delle prestazioni sanitarie, dell’affollamento dei Pronto Soccorso, del riconoscimento delle professionalità degli operatori sanitari, tutte questioni che il presidente D’Addario bolla come propaganda politica.
La sua inopportuna quanto sconclusionata uscita sugli organi di informazione mette in evidenza un fatto importante del contesto attuale in cui viviamo, ovvero che pare non sappia che, da ben quattro anni, a governare è la sua parte politica e governare vuol dire dare risposte ai problemi e alle esigenze dei cittadini”. Così la Cgil Abruzzo Molise e la Fp Cgil Abruzzo Molise replicano alle dichiarazioni del presidente della Commissione Salute del Consiglio regionale, Leonardo D’Addazio.
“La Cgil, nella sua piena autonomia dai partiti politici – afferma il sindacato – non ha mai fatto sconti a nessun governo politico quando ad essere tirati in ballo sono i diritti dei cittadini. Ricordiamo al consigliere D’Addazio che la Cgil manifestò pubblicamente in piazza anche contro la precedente Giunta regionale di centrosinistra. Comprendiamo, però, il nervosismo del presidente che di fronte all’impossibilità di rispondere nel merito delle questioni, cosa tra l’altro che il suo incarico prevede, ritira fuori il noto j’ accuse ed afferma che ‘tutto va bene Madame la Marchesa’ e se qualcosa va male è colpa di quelli che hanno governato quattro anni prima ai quali la nostra organizzazione dovrebbe rivolgersi”.
“La verità però – proseguono Cgil e Fp Cgil – è che in oltre quattro anni di governo di centrodestra si sono susseguiti provvedimenti tesi a migliorare l’organizzazione del servizio sanitario regionale, piani regionali per l’abbattimento delle liste di attesa, provvedimenti per ridurre il sovraffollamento dei pronto soccorso. Tutte queste misure non solo non hanno funzionato ma in tanti casi la situazione è addirittura peggiorata. A fare le spese di questa situazione sono i cittadini abruzzesi che non hanno accesso alle cure e sono costretti, nella migliore delle ipotesi, a pagarsi le prestazioni sanitarie da soli e, nella peggiore, a rinunciare a le cure”.
“Rispetto alle politiche sanitarie del Governo Nazionale poi, la legge di bilancio 2023 ha operato un definanziamento, in termini reali, del servizio sanitario nazionale ed il Documento di Economia e Finanza presentato ad aprile non lascia intravedere nutriti finanziamenti nonostante l’alta inflazione di questo periodo abbia aumentato i costi da sostenere per garantire un servizio sanitario efficace. Non si ravvisano, inoltre, sostanziali modifiche al blocco delle assunzioni nella sanità pubblica. È per questo motivo che sabato 24 giugno la Cgil è scesa in piazza a Roma, insieme a decine di associazioni, per difendere il diritto alla cura dei cittadini. La Cgil – dice ancora il sindacato abruzzese – sta nel merito delle questioni, non è certo interessata alle bagarre politiche”.
“Invitiamo il presidente della Quinta Commissione Salute ad occuparsi di questo problema auspicando che saprà cogliere risposte concrete alle problematiche che i cittadini incontrano sulla sanità e su questo – concludono Cgil e Fp Cgil Abruzzo Molise – ci auguriamo di confrontarci nella prossima audizione della Commissione che presiede”.