All’arte è grata Stefania che a 24 anni scopre la malattia e dopo due interventi chirurgici, che in dieci anni le salvano la vita, fonda un’associazione per avvicinare i bambini a pittura, scultura, musica e artigianato.
“A 24 anni ebbi una dissezione del tratto ascendente dell’aorta. In 12 ore fui trasferita in aereo a Marsiglia dove un’équipe di medici meravigliosi, tra cui il carismatico Jean Pierre Bex, mi aspettava per operarmi d’urgenza – racconta – Affrontai poi tre importanti interventi agli occhi, operata dal professor Michele Marullo. Qualche anno dopo, dissezione del tratto toracico dell’aorta. Rimasi in rianimazione un mese, un altro mese in ospedale. Quando tornai a casa a Villa Oliveti, la frazione di Rosciano dove vivo, creai l’associazione. Dopo altri dodici anni nuova rottura dell’aorta toracica, due interventi in una settimana a Chieti, poi in Belgio, operata dal dottor Raphael De Guest”.
Da allora, una lunga convalescenza e l’inizio della riabilitazione, ormai divenuta quotidiana, ma i periodi trascorsi in ospedale non hanno mai bloccato le attività dell’associazione né smorzato la forza di Stefania. “Ricordo, ad esempio, gli otto mesi di riabilitazione al S. Stefano di Porto Potenza Picena nel 2015. Proposi alla direzione di allestire laboratori con altri pazienti; noi, tutti in carrozzina, realizzammo con tempere opere su pannelli di carta cotone” poi utilizzate per decorare la struttura.