Chieti. “Prima promettono ascolto e rilancio, poi tagliano i servizi salva vita al comprensorio Chietino: ecco come Marsilio e Schael “risolvono” il problema della rete emergenza urgenza delle aree interne.
La Asl non è in grado di coprire le esigenze del territorio? Anziché organizzarsi per riuscirci, magari promuovendo corsi di formazione per il personale del 118 che in questi quasi cinque anni di centrodestra non abbiamo visto accadere, toglie e rinuncia a mettere i medici a bordo del 118 previsti nelle aree interne della Asl di Chieti. Prevedendo appena 2 (solo due!) auto medicalizzate che dovrebbero coprire tutto il Sangro e il Vastese.
Una follia, che mette a rischio l’incolumità della popolazione. Una decisione illegittima che contravviene agli atti di programmazione della Giunta di centrosinistra” duro il commento del capogruppo Pd in Consiglio Regionale Silvio Paolucci, che annuncia un’interpellanza sulla decisione ufficializzata dalla direzione generale della Asl2 ai sindaci delle aree territoriali Alto Vastese e Aventino-Medio Sangro e alle autorità di riferimento.
“Una rete fondamentale quella dell’emergenza urgenza, su cui la Regione e la Asl sono rimaste inerti, esattamente com’è accaduto con la rete ospedaliera, tant’è che dopo quattro anni e mezzo di governo sono ancora solo sulla carta – affonda Paolucci – O, meglio, una rete fondamentale per il governo di centrosinistra, che con il DCA n.95/2015, superando l’organizzazione prevista da governo Chiodi ha riorganizzato il servizio di Emergenza e Urgenza sul territorio regionale, potenziandolo a Villa S.Maria, Lama dei Peligni, Torricella Peligna, Torrebruna, Carunchio, Castiglione Messer Marino. Una rete e postazioni di primo soccorso che ora Schael, peraltro in contrasto con quanto disposto dal decreto commissariale di allora, cancella con una lettera ai sindaci del comprensorio in cui addirittura ammette l’incapacità di coprirle! E tagliando sedi di 118 storiche come Casoli, così sembra ad una prima lettura.
Parla di gravi criticità connesse alla carenza di personale medico, il manager che avrebbe dovuto organizzare corsi di formazione che restano ad oggi ancora sulla carta; annuncia l’operatività di due sole auto medicali dal primo luglio, in piena estate, il manager che non aveva previsto alcun tipo di investimento sulle aree interne nemmeno nel piano di azione del PNRR; mette nero su bianco che stravolgere il servizio è una scelta anche strategica, oltre che sperimentale, ma nulla dice su quale sia il reale intendimento di Asl e Regione su questa rete, né come intenda potenziarla e in che tempi. Vero è che le aree interne non interessano a chi governa la Regione e, prendiamo atto, nemmeno a chi governa la Asl, pronto a fare politica per il partito che lo ha scelto e messo al vertice dell’azienda e che ce lo conserva nonostante la mancanza di organizzazione e il disavanzo prodotto in questi anni, ma non ad agire a tutela della popolazione di quelle aree, che è sensibile sia per l’età e sia per la conformazione geografica del comprensorio, che rende dilatati i tempi di intervento in urgenza e difficile la possibilità di salvarsi in caso di necessità”.