Pescara. “La velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara si fa e, quando entro questo mese avremo l’appalto del primo lotto e, entro l’anno, apriremo il cantiere, quello sarà il momento della svolta perché avremo dimostrato che l’opera si può fare”.
A confermarlo il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, intervenuto, questa mattina, a Pescara, in occasione del convegno promosso da Cisl Abruzzo-Molise, sul tema “Intermodalità: opportunità e sicurezza” che si è tenuto al Padiglione Becci al porto turistico ed al quale hanno partecipato, tra gli altri, il segretario generale nazionale del sindacato, Luigi Sbarra, ed il Commissario straordinario per la Roma-Pescara, Vincenzo Macello.
“La Roma-Pescara – ha detto Marsilio – deve rappresentare un obiettivo strategico, comune e condiviso per un Abruzzo che punti a fare squadra. Altrimenti, Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie e Ministero dei Trasporti avranno la stessa giustificazione che hanno avuto negli ultimi 50 anni per non investire su questa importante infrastruttura”. Il presidente Marsilio ha poi voluto proporre un parallelismo con grande opera pubblica del passato.
“Negli anni ‘70 – ha ricordato – le stesse critiche rivolte oggi al progetto di raddoppio della ferrovia Roma-Pescara, erano indirizzate contro la realizzazione dell’Asse attrezzato Chieti-Pescara perché, secondo alcuni, era sufficiente la Tiburtina. Oggi, invece, servirebbe addirittura una terza corsia sull’asse attrezzato considerando l’enorme mole di traffico che l’attraversa quotidianamente. A lavori completati, la tratta ferroviaria Roma-Pescara – ha aggiunto il Presidente –sarà percorsa in circa due ore: almeno un’ora e trenta in meno rispetto agli attuali tempi di percorrenza. Checché se ne dica,- ha sottolineato – quest’opera è considerata strategica dal Governo nazionale ed, inoltre, è stato confermato in tutte le sedi che verrà finanziata. Fondi PNRR o meno, – ha spiegato – non esiste nessun caso sulla disponibilità delle risorse. Per cui, – ha concluso – gli allarmi che qualcuno dissemina sui territori non solo sono strumentali ma anche infondati”.