L’Aquila. Pubblicate per la prima volta le registrazioni conservate nella Raccolta 3, una delle più antiche degli Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ad accrescere il valore della raccolta anche le prime rilevazioni sonore presso la comunità rom di Teramo
Autore di fondamentale importanza per le musiche di tradizione orale nel nostro paese, nonché fondatore del CNSMP-Centro Nazionale Studi Musica Popolare, Giorgio Nataletti il 20 dicembre del 1948 è San Giovanni Teatino per una prima ricognizione in Abruzzo dove ritorna il 15 marzo del 1949, raccogliendo la documentazione confluita nella Raccolta 3 degli Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che viene ora pubblicata per la prima volta in allegato al volume Musiche tradizionali in Abruzzo. Le registrazioni di Giorgio Nataletti (1948-49), a cura di Domenico Di Virgilio, Squilibri editore.
Ballate, stornelli a dispetto, canti di lavoro o legati a occasioni calendariali, dalla festa di Sant’Antonio Abate al Carnevale, ninne nanne, saltarelli e musiche strumentali, per lo più per organetto diatonico e fisarmonica, testimoniano la vivacità di una cultura musicale ancora integra, di cui si documentano anche le prime trasformazioni nei brani raccolti nella frazione Sambuceto, più esposta a trasformazioni perché in pianura, a pochi chilometri di distanza da Pescara, a differenza del nucleo storico del paese che, in collina e più appartato, presenta un repertorio più arcaico per le intenzioni vocali e la timbrica delle voci.
Nel corso della seconda spedizione, rispondendo all’urgenza di documentare forme espressive esposte al rischio di perdite irreparabili, Nataletti si spinge fino a Teramo per registrare le musiche della locale comunità rom, tra le più antiche d’Italia: pochi brani che offrono una testimonianza unica su una cultura musicale del tutto originale.
Per quanto riguarda il corredo fotografico alcune immagini, derivate dall’Archivio del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, documentano la rappresentazione del Sant’Antonio Abate, mentre altre foto, tratte dall’Archivio privato Parrucci, attestano l’attività del Coro di San Giovanni Teatino nella seconda metà degli anni Cinquanta. Particolarmente significative le foto tratte dall’Archivio Gianni Lizza, per anni parroco nel quartiere San Donato di Pescara e Presidente della sezione Opera nomadi per la promozione del mondo zingaro.
Con saggi di Nazzareno Guarnieri, Andrea Scala e Giovanni Agresti, e, nel CD allegato, un’ampia scelta antologica dei brani conservati nella raccolta.
Domenico Di Virgilio. Autore di numerosi studi sulle tradizioni musicali abruzzesi, per Squilibri ha già pubblicato un volume con le registrazioni in Abruzzo i Diego Carpitella,.
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