Pescara. Mafie Roma a Rancitelli, dopo gli arresti del 13 aprile, altri sviluppi sull’inchiesta.
Come riporta il Messaggero, i figli minorenni delle venti persone finite in carcere per impulso della Direzione distrettuale antimafia aquilana sono stati allontanati dai genitori e affidati in via temporanea a case famiglia in Abruzzo e anche fuori regione, sia pure nel rispetto del principio di prossimità previsto dalla legge 149.
Il tribunale per i minorenni dell’Aquila, ha allontanato una decina di minorenni, alcuni anche piccolissimi, e prende atto della difficoltà delle famiglie, in qualche caso con entrambi i coniugi o i parenti più prossimi detenuti, di provvedere alla crescita e all’educazione del minore nell’ambito familiare, come previsto dalla norma base della legge.
L’intento è anche quello di far fronte alla gravità delle ipotesi di reato elencate nell’ordinanza di custodia cautelare scaturita da due anni di indagine dei carabinieri di Pescara, e rompere la relazione con ambienti familiari ormai dominati da regole della criminalità organizzata.