Pescara. Lavori in via Marconi a Pescara. Un cittadino scrive una lettera aperta indirizzata all’ingegnere collaudatore del cantiere.
“Spett.le Comune, gentile Ing.Grosso,
lo scrivente abita dal 2007 a Pescara in via Marconi. Da subito, praticamente all’avvio dei lavori in oggetto, mi sono occupato del progetto che Lei, secondo quanto riportato dalla stampa, dovrà collaudare.
Circa un anno fa ho inviato dettagliato esposti, anche all’autorità giudiziaria e al comune di Pescara, che certamente dovranno essere oggetto delle Sue valutazioni.
Aggiungo che nel prosieguo dei lavori ho potuto constatare palesi inosservanze delle più banali norme di corretta esecuzione dei lavori.
Basti pensare ai dischi spartitraffico che si staccano poco dopo l’installazione e “vagano” per il sedime stradale arrivando fino ai marciapiedi costituendo tra l’altro un grave pericolo sia per la circolazione sia per i pedoni che possono essere raggiunti da pezzi e bulloni alzati da mezzi che impattano sugli oggetti vaganti.
Di alcune criticità ho dato anche pubblicità sui social per cui le date sono facilmente recuperabili (a scanso di eventuali – puerili- scuse relative ad eventi meteo sfavorevoli).
Aggiungo che i lavori hanno causato un notevole peggioramento dell’inquinamento acustico, che già l’Arta aveva nel passato giudicato molto grave, con tanto di rischi per la salute.
Ora è anche peggio!
Infatti, a mero titolo di esempio, i nuovi tombini su cui passano le auto causano continui rumori, ovviamente anche di notte (come posso verificare mio malgrado da un anno e mezzo circa direttamente dal mio letto).
Sono stato testimone, circolando su via Marconi, di innumerevoli situazioni di potenziale rischio per la pubblica incolumità, assolutamente collegate con la predisposizione delle nuove opere.
Si pensi all’incrocio di via Marco Polo con via Marconi, dove le auto provenienti dal porto possono superare il semaforo (posto in posizione piuttosto arretrata rispetto all’incrocio) rimanendo però incolonnate, non accorgendosi così dell’eventuale attivazione del semaforo impegnando di conseguenza la rotatoria ignari di violare la segnalazione. Io stesso ho visto almeno due volte l’autobus che tagliava la rotonda frenare improvvisamente per evitare incidenti a causa di questi ignari autisti che provenivano da via Marco Polo.
Posso continuare sull’assenza di piste ciclabili che, viste le corsie strettissime (sono a norma? En passant, anche quelle dei bus?), costringono i mezzi “deboli” a una promiscuità con le auto pericolosissima e inconcepibile nel 2023 (e contraria a qualsiasi indicazione tecnica disponibile da almeno 30 anni, compresa la norma del 1997 che impone la realizzazione di ciclabili quando si realizzano strade).
Inoltre da quando ho la patente, cioè da trenta anni e con quasi un milione di km percorsi in Italia e in vari altri paesi, anche africani (dove a volte sono piuttosto esuberanti alla guida), non mi era mai capitato di trovarmi letteralmente di fronte a veicoli che avevano impegnato una rotonda contromano.
A via Marconi mi è capitato ben due volte in un solo anno e fortunatamente ne sono uscito illeso. Sarà solo imperizia degli autisti casualmente esplicitata su Via Marconi oppure la confezione piuttosto surreale della stessa contribuisce a fare cadere in errore?
In ogni caso, questi sono solo alcuni esempi.
Se vuole posso continuare per iscritto oppure le propongo un sopralluogo da verbalizzare in considerazione del fatto che queste criticità attengono a profili di pubblica incolumità (compresa la mia).
Certo di un riscontro,
Cordiali saluti
Augusto De Sanctis”