L’Aquila. “Esprimo la mia piena volonta’ di posizionare il Crocifisso nell’aula consiliare del Comune, in quanto siamo tutti cristiani”. Lo afferma Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia al Comune L’Aquila, dopo il no dell’Assembela civica, a maggioranza, all’appposizone del Crocifisso in aula. “Nel 1942 – si legge in una nota dell’esponente politico – Benedetto Croce scrisse un piccolo saggio: ‘Perche’ non possiamo non dirci cristiani’. Benedetto Croce era uno scrittore e filosofo laico, uno dei padri della cultura del novecento. Oggi, in nome della laicita’ e del laicismo stiamo distruggendo la nostra identita’, stiamo rinunciando alla nostra storia e alla nostra cultura. Il Crocifisso e’ il simbolo della nostra civilta’ millenaria, non e’ solo un simbolo religioso: un confronto e un arricchimento reciproco fra culture e’ possibile solo partendo da una conservazione consapevole della propria identita’. Il Crocifisso e’ un simbolo inclusivo, e’ un simbolo di pace, e’ un simbolo di accoglienza che per definizione non puo’ e non deve suscitare disturbi. Quando si coprono i nudi delle nostre opere d’arte, quando viene tolto il Crocifisso, quando non si consente la realizzazione del Presepe – sostiene Liris – ci si rende responsabili della distruzione del nostro passato, della nostra storia, delle nostre radici: si sceglie di morire vittime del pensiero unico, tutti parte di un uno scolorito anonimato. La nostra citta’ e’ la Citta’ di Celestino, e’ la citta’ della Porta Santa: non riesco a capire come coloro che hanno votato contro il Crocifisso sapranno giustificare la propria presenza nel Corteo della Perdonanza, oppure nella Processione del Venerdi’ Santo. Amare il Crocifisso significa amare la propria Terra, le proprie usanze, le proprie abitudini, la propria identita’! E’ assolutamente necessario – dice infine Liris – un immediato pentimento, nonche’ un ravvedimento operoso: riconsegniamo il Crocifisso alla nostra citta’”.