Goriano Sicoli. Tante le supposizioni sullo stemma del Comune di Goriano Sicoli, proprio perché di rappresentazione importante e meno intellegibile magari di una torre, di un fiume, di un’aquila, di un un corvo o ponte, come non curiosamente è rappresentato nello stemma della Famiglia Reale Svedese se il capostipite era Principe di Pontecorvo nel cassinese, oppure altro elemento che richiami in qualche modo le specificità dei luoghi.
Invece due astri del cielo, una mezzaluna ed una stella, in composizione identica anche alla bandiera dello Stato della Mauritania. Si è arrivati a supporre, insieme al nome che prima era Goriano Siculi, che rappresentasse la Sicilia come stella in mezzo al Mediterraneo, data la millenaria leggenda dei siculi che prima di raggiungerla erano stanziati in queste zone come popolazioni italiche. Nel riemergere degli eventi storici però, si scopre che Goriano Sicoli è, nei secoli medievali, stato; oltre al comune destino della Contea di Celano; anche feudo particolare di Donna Bartolomea Piccolomini, insieme a Collelongo e Villavallelonga, trovando poi Donna Bartolomea Marchesa di Collelongo sepoltura il 5.2.1649 nella Chiesa di Santa Maria Nova di quel comune.
Non è da sottovalutare quindi, risultando semplice individuare per come è diffusa, la mezzaluna orizzontale che caratterizza lo stemma nobiliare dei Piccolomini, che la sormontante unica stella non rappresenti una donna della stessa casata. Questo comunque in un periodo poetico della filosofia italiana, dove l’allora recente Giordano Bruno aveva decantato delle bionde donne d’Inghilterra “di essere in terra ciò che in ciel le stelle”.
Sarebbe perciò meritevole di approfondimenti, anche per impresa delle associazioni culturali locali (se ora, come in Goriano, validamente dirette da dottori in archeologia) ricercare in questi tre comuni se esistano residui di questo così particolare stemma personale qualora questa ipotesi sia concreta, poiché si conosce che la prima documentazione in riguardo allo stemma di Goriano Sicoli si trova in qualche archivio di Napoli con datazione di metà del 1700 quindi successivo al periodo della Signoria di Donna Bartolomea.