Pescara. Dopo l’incontro di informativa sugli organici tenutosi con l’Usr Abruzzo, è stato ufficializzato ieri l’organico regionale del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario che verrà attributo scuole abruzzesi per l’anno scolastico 2023/24. Mentre l’organico complessivo nazionale del personale Ata per effetto di compensazioni tra regioni resta sostanzialmente invariato (diminuendo complessivamente di sole 78 unità, in virtù della diminuzione delle Istituzioni scolastiche a livello nazionale), all’Abruzzo sono stati attribuiti 23 posti in più (di cui 15 collaboratori scolastici 8 Assistenti amministrativi).
Nel corso dell’incontro la Flc Cgil Abruzzo Molise, pur apprezzando l’attribuzione di un organico aggiuntivo, frutto anche delle continue sollecitazioni dalla nostra organizzazione sindacale, ha espresso insoddisfazione per come il Ministero sta gestendo la partita degli organici del personale Ata a livello nazionale, poiché, nonostante le intese sottoscritte finora con l’Amministrazione, gli impegni assunti sono rimasti puntualmente disattesi. Sugli organici del personale Ata riteniamo sussista l’urgenza di modificare i criteri con cui si attribuiscono gli organici alle scuole, che si basano quasi esclusivamente sulla popolazione scolastica, non tenendo conto delle criticità territoriali (aree interne, scuole che comprendono tanti piccoli comuni etc) che penalizzano la nostra regione. Ricordiamo che in seguito al combinarsi degli effetti nefasti delle pseudo “riforme” susseguitesi negli anni (dalla Gelmini alla “Buona scuola”), il taglio a cui abbiamo assistito per il personale Ata in Abruzzo è stato drammatico.
Nell’arco di 15 anni, dal 2007/08 si sono persi oltre 1300 posti di lavoro, il 25% dell’organico (176 assistenti amministrativi, 109 Assistenti Tecnici e ben 956 collaboratori scolastici), mentre Il carico di lavoro del personale Ata è in costante crescita nelle scuole, anche per le esigenze connesse all’attuazione del Pnrr e per tutte le altre numerose incombenze che non sono affatto diminuite, dalla vigilanza alla pulizia delle aule.
Permane inoltre il problema dell’insufficienza del numero degli Assistenti tecnici nelle scuole del primo ciclo, che sono stati istituiti durante l’emergenza pandemica e che devono essere implementati in ciascuna scuola, evitando di far girare sempre queste figure nei numerosi plessi e sedi scolastiche. A fronte di tali numeri, se non ci sarà un incremento di posti in molte scuole sarà difficile garantire il servizio per l’a.s 2023/24. È assolutamente necessario, pertanto, adoperarsi da subito per prevedere l’attribuzione di deroghe che compensino i tagli di personale. È quello che abbiamo chiesto con convinzione all’Ufficio Scolastico Regionale nel corso dell’ultimo incontro e che chiederemo come sindacato ai tavoli provinciali (che verranno convocati a breve).
Ma non basta, non è possibile continuare con le deroghe: è necessario che anche la politica faccia la sua parte. Per assicurare a tutti uguali condizioni di partenza, in attuazione dei principi costituzionali, sarebbe necessario invertire la tendenza dei tagli, rivedere i criteri di attribuzione degli organici, ancorati al mero parametro numerico e adeguarli alle specificità territoriali e all’aumento dei carichi di lavoro delle scuole che si è determinato in questi ultimi anni. Sembra però che l’intenzione del Governo vada in tutt’altra direzione: continueremo a mobilitarci in ogni modo per opporci a quei progetti di autonomia differenziata e di dimensionamento scolastico messi in campo rischiano di avvantaggiare le regioni più ricche e svantaggiare ulteriormente le nostre scuole.