Chieti. “Si favorisca il dovuto rimpasto di Giunta: gli Assessori di Centrosinistra dovrebbero rimettere le proprie deleghe esattamente come fatto da Enrico Rimondi per le Politiche per la Casa”, lo dichiara la consiglera Barbara Di Roberto, “e dovrebbero farlo a salvaguardia della propria dignità professionale e personale e in virtù del dovuto riconoscimento – troppo spesso negato e anzi vilipeso – da darsi al lavoro che fin qui hanno svolto in seno all’Amministrazione Ferrara.
Lavoro quello degli Assessori di Centrosinistra, ossia per paradosso della compagine politica che ha designato il Candidato prima, e sempre sostenuto e appoggiato e lavorato per la città e per il Sindaco Ferrara poi, che ha già prodotto notevoli risultati per Chieti e ciò al netto della situazione di pre-dissesto del Comune.
Assessori che ancora oggi, anche come componente del Gruppo Misto di Consiglio comunale, considero quale mia diretta espressione politica non solo per immutato senso di appartenenza, ma nella consapevolezza della fiducia di cui essi godono tra i cittadini di Chieti, che quotidianamente incontro e che confermano la bontà dello loro operato. Operato silenzioso, troppo spesso sminuito, e cosa ancor più grave (anche sotto il piano dei cosiddetti “rapporti umani” che di cui tanto si parla, ma che poca reciprocità meritano) che viene dato sempre per dovuto e scontato ma a cui va ridato, invece, immediata dignità politica e amministrativa. Non può più tollerarsi la linea del “mal comune mezzo gaudio” che da senso di responsabilità si sta trasformando in un responsabilismo che sarà una Livella, per dirla alla Totò!
Questo è quanto mi sento in dovere di chiedere ai miei Assessori, questa volta pubblicamente e non più dunque nei nostri incontri interni, dopo aver appreso a mezzo stampa le personalissime decisioni, che di autorevole non hanno niente, di chi lamenta solitudine prima, ma che non esita mai ad imporre scelte politico-amministrative che hanno l’aggravante di essere a lui date e poste.
Nel caso del rifiuto delle dimissioni dell’Assessore al Bilancio non è dato capire a quale “condivisione collegiale” si riferiscano i comunicati del Sindaco Ferrara visto che in tutto il mese di aprile non ha mai più convocato o incontrato in modo collegiale, appunto, non solo l’intera Maggioranza di Consiglio comunale, ma neanche la componente di Centrosinistra cui a correnti alterne dice di appartenere. Questo a differenza di quanto fatto pur di assicurarsi i voti favorevoli sulla Delibera salva-Teateservizi che fermamente ha voluto.
Tutto ciò che si sa oggi è che al Sindaco di Chieti è bastata una autoreferenziale riflessione, sollecitata a mezzo stampa dal designato Vice Sindaco che paventava “rimpasti generali”, per ridefinire non responsabilità ma Deleghe che solo a Chieti vengono ri-assegnate secondo la “stima personale e professionale” (peraltro da nessuno mai negate all’Assessore Della Penna) e non già sulla base di risultati prodotti nell’incarico, in questo caso tecnico, per il quale si viene nominati e retribuiti.
Su questo, per quanto mi riguarda, una cosa va dunque detta e specificata anche per il futuro: giacché il Sindaco Ferrara non ha voluto conoscere le Motivazioni della Corte dei Conti sulla bocciatura del Piano di Riequilibrio che ci darà la distribuzioni delle ragioni del fallimento del Comune, ma ha preferito seguire gli aut aut giornalistici di chi di fatto lo ha già platealmente sfiduciato non presentandosi in Giunta e in Consiglio sulla questione Teateservizi (che lui stesso aveva avocato a sé, salvo poi passare ad altri la patata fattasi per così dire bollente) è consequenziale il doversi e potersi traslare a lui solo la piena responsabilità tecnica e soprattutto politica del fallimento del Comune di Chieti. Ed è giusto così per gli anni che competono al suo di governo della città, visto che la scelta del percorrere la strada del Pre-dissesto dell’Ente è stata innanzitutto sua e del Vice Sindaco Paolo De Cesare.
In una qualunque altra amministrazione comunale, o compagine politica di governo locale, un Sindaco che vede mancare in Aula una parte della propria Maggioranza avrebbe autorevolmente ritirato deleghe e incarichi, rassegnato le dimissioni e imposto da sé un rimpasto di Giunta! Ma Chieti no! Chieti è speciale: “così ampia e aperta” da permettersi di poter utilizzare gli Assessorati come si trattasse delle figurine Panini! Quelle del calcio che ci si scambiava da bambini”.