L’Aquila. “Questo Primo Maggio si apre con una notizia preoccupante: nel 2022 l’Abruzzo ha perso 10.000 posti di lavoro, un dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia, che ha visto invece un aumento dell’occupazione. Diecimila posti di lavoro persi significano diecimila famiglie abruzzesi cui viene sottratto un reddito, e non sappiamo quante di esse fondavano il proprio sostentamento unicamente su quei soldi ora svaniti. È un dato grave, che non può lasciarci indifferenti”, dichiara l’onorevole Luciano D’Alfonso.
“Ma lavoro non è soltanto guadagno: rappresenta il nostro ruolo nella società, alzarsi al mattino spendo di avere un compito mirato a conseguire un obiettivo di crescita. In sintesi, costituisce un tratto identitario. Di conseguenza”, continua, “la perdita e la mancanza di lavoro possono ingenerare smarrimento e tristezza, che rischiano di sfociare nella depressione e persino nella violenza. Ecco allora che a ogni livello di governo ci si deve porre la questione occupazionale come obiettivo primario, in armonia con l’articolo 1 della nostra Costituzione che recita “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
“Accanto al dramma della perdita del proprio posto”, prosegue D’Alfonso, “c’è quello degli incidenti sul lavoro. Una piaga che non accenna a diminuire nonostante l’accresciuta sensibilità sul tema: l’anno scorso 1.090 persone sono decedute per cause correlate all’occupazione, un dato che riecheggia quello dell’epoca pre-Covid. Anche qui occorre aumentare le tutele affinché chi esce di casa per recarsi a fare il proprio mestiere possa tornarvi in tutta tranquillità”.
“E allora”, conclude l’onorevole D’Alfonso, “buon Primo Maggio innanzitutto a chi il lavoro non ce l’ha, nella speranza che possa subito trovarlo. Buon Primo Maggio a chi il lavoro ce l’ha e lo fa al massimo delle sue possibilità. Buon Primo Maggio a quei datori di lavoro che sono attenti alla salute dei propri dipendenti. E buon Primo Maggio a chi governa facendo dell’occupazione il suo primo obiettivo”.
“Un altro Primo maggio senza una legge regionale sul quadro del lavoro che tuteli i lavoratori e detti norme precise anche per innovazione e sicurezza”, aggiunge Silvio Paolucci, capogruppo Pd in consiglio regionale, “e senza norme che riducano il divario di genere in modo da agevolare competenze e professionalità femminili, senza alcun incentivo per frenare la fuga dei giovani e la gravissima perdita di occupazione che l’Abruzzo registra: nel 2022 abbiamo perso 10.000 occupati, un numero che pesa e ci pone all’ultimo posto tra le regioni italiane”.
“Questa”, conclude Paolucci, “non è una regione attiva, non è una regione per giovani e con tali e tante vulnerabilità, sarà destinata a soffrire se lo sviluppo differenziato promosso dal centrodestra dovesse diventare realtà. Abbiamo l’obbligo di cambiare, ripartire dal lavoro e metterlo al centro della nostra politica, solo così in Abruzzo si tornerà a parlare di futuro”.