Lanciano. Inaugurata questa mattina la sessantunesima edizione della fiera di Lanciano in Casa Coldiretti che occuperà per tre giorni uno spazio di cento metri quadrati nel padiglione 3 in cui, oltre all’area di vendita diretta con i produttori agricoli protagonisti della filiera corta, è stato previsto uno spazio istituzionale in cui verranno promosse le principali tematiche per la tutela del vero made in Italy agroalimentare, con particolare riferimento alla petizione per la rapida trasformazione del disegno di legge recentemente approvato contro il cibo sintetico.
E in tal senso, il primo a far visita allo stand è stato proprio il ministro Francesco Lollobrigida con il sottosegretario alle politiche agricole Luigi D’Eramo e l’assessore regionale Emanuele Imprudente che hanno visitato, accolti dai presidenti di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio e di Coldiretti Chieti Pier Carmine Tilli nonché dai direttori Roberto Rampazzo (Abruzzo) e Francesco Perillo (Chieti), lo spazio Coldiretti per visitare i produttori e scoprire le eccellenze abruzzesi tra cui il salsicciotto frentano e il Montepulciano d’Abruzzo, esposti simbolicamente per l’occasione. “Produzioni tipiche di questo territorio” dice Coldiretti Abruzzo “che dobbiamo tutelare e valorizzare come tutte le eccellenze agroalimentari abruzzesi e made in Italy evitando il pericolo di un cibo prodotto in laboratorio che contrasta la tradizione alimentare, penalizza l’economia territoriale e mette a rischio la salute dei cittadini”.
Ore 15 nella sala conferenze dello stesso padiglione, appuntamento con il convegno “La nuova Pac: chi ci guadagna e chi ci rimette?” con illustrazione della riforma della politica agricola comunitaria e i suoi riflessi sull’Abruzzo, tra vantaggi e perplessità. Gli agricoltori abruzzesi dicono no alla direttiva europea ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche spingendoli alla chiusura. In particolare, gli imprenditori under 30 hanno espresso preoccupazione per la possibile revisione della Direttiva sulle emissioni industriali (Ied) a livello comunitario. Proposta che, se non adeguatamente contrastata, potrebbe portare a una dirompente riduzione dei redditi degli allevatori o, potenzialmente, alla chiusura di molti allevamenti di dimensioni medio-piccole, minando la sovranità alimentare, con il conseguente aumento della dipendenza dalle importazioni di prodotti animali da Paesi terzi, che hanno standard ambientali, di sicurezza alimentare e di benessere animale molto più bassi di quelli imposti agli allevatori dell’UE.
“Ciò andrebbe contro i recenti sviluppi politici dell’UE in materia di reciprocità nel commercio internazionale, aumentando il divario tra la stessa UE e i partner commerciali” ha evidenziato Giuseppe Scorrano, delegato di Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo, che ha moderato l’incontro. “Infatti, equiparare gli allevamenti, anche di piccole/medie dimensioni, alle attività industriali, appare ingiusto e fuorviante rispetto al ruolo che essi svolgono nell’equilibrio ambientale e nella sicurezza alimentare in Europa. Soprattutto, è il risultato di una valutazione d’impatto basata su dati imprecisi e vecchi, e di un approccio ideologico che va stigmatizzato, anche perché potrebbe avere impatti negativi sull’ambiente, riducendo le aree a pascolo (perdita di biodiversità e paesaggi, minaccia alla vitalità delle aree rurali, ecc.)”.
L’altro settore, oltre alla zootecnia, su cui si è focalizzato l’interesse del pubblico è quello vitivinicolo, in considerazione delle forte vocazione della provincia chietina verso la produzione di vino. “Un settore in forte espansione soprattutto tra le giovani generazioni, come dimostrano i dati del Prs Abruzzo” continua Scorrano. “Nonostante però le giovani aziende crescano, mancano i lavoratori per garantire le operazioni colturali primaverili e la prossima vendemmia in quanto si tratta di un settore ad elevata intensità di lavoro con operazioni difficilmente meccanizzabili che richiedono manualità e professionalità, con un bisogno medio di 80 giornate lavorative, fra coltivazione e vendemmia. Anche in Abruzzo una parte centrale è rappresentata proprio dal lavoro stagionale con picchi di domanda nei periodi della vendemmia ma le problematiche del settore sono tante e i giovani che vogliono investire vanno supportati e indirizzati adeguatamente con politiche mirate e funzionali”.
In occasione del convegno di Coldiretti, dopo i saluti del sindaco di lanciano Filippo Paolini e del presidente di LancianoFiera Donato Di Campli, si sono susseguiti gli interventi del presidente di Coldiretti Chieti Pier Carmine Tilli, del Direttore regionale di Coldiretti Roberto Rampazzo e le relazioni tecniche di: Luca Palazzoni (Università di Perugia) sul piano strategico nazionale; Luca Di Giandomenico (responsabile misure strutturali di Coldiretti Abruzzo) sul piano di sviluppo regionale abruzzese; Agostino Sacchetti (ufficio tutela biodiversità della Regione Abruzzo); Renato Bertocci (Coldiretti) sull’applicativo Demetra; Jacopo Centofanti, imprenditore agricolo, con una testimonianza sulla sua realtà aziendale e l’utilizzo di un nuovo software di servizi riservati alle aziende socie di Coldiretti. Sono inoltre intervenuti in videoconferenza Veronica Barbati, delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, e Stefano Leporati (segretario nazionale di Coldiretti Giovani Impresa) che ha illustrato le politiche nazionali per i giovani agricoltori e le iniziative che Coldiretti sta portando avanti.