Pescara. “L’ultima serie di arresti a Pescara conferma quanto sostengo da tempo. Le città densamente popolose, come Pescara, sono più a rischio e quindi non si deve mai abbassare la guardia. Ma tutto il tessuto economico abruzzese, maggiormente quello legato alle attività commerciali, è nelle mire di usurai e malviventi. Serve una risposta ferma, chiara e decisa dallo Stato. Un compatto e imponente fronte di legalità che contrasti il malaffare e la delinquenza in ogni grado di azione. I fatti delle ultime ore ci confermano, anche, che l’abbattimento del Ferro di Cavallo, che anche oggi viene propagandato dal centrodestra sulla stampa come soluzione a tutti i mali, non è assolutamente la cura alla criminalità organizzata che sta attanagliando la nostra regione.
La retata che ha coinvolto 20 persone, infatti, non è stata eseguita nel famigerato edificio, ma a poche decide di metri di distanza dove queste persone hanno continuato a svolgere le loro attività illecite spostandosi senza neanche troppi problemi. La verità è che oggi grazie all’immenso lavoro delle forze dell’ordine quanto denunciamo da tempo viene alla luce sconfessando le parole di chi si è sempre girato dall’altra parte e ha pensato solo a soluzioni spot, ottime per fare propaganda ma completamente inutili per risolvere il problema”. Le parole arrivano dal vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, da sempre in prima linea al contrasto della criminalità sul suolo pescarese e non solo.
“Nei giorni scorsi”, continua Pettinari, “sono andato io stesso a documentare con il mio telefono lo stato di degrado a Rancitelli, sia nella zona Ferro di Cavallo che nelle vie limitrofe, dove questi spacciatori, usurai, e criminali di ogni genere si sono spostati per continuare a delinquere. Sono anni che denuncio l’incuria e il lassismo che ha permesso a questi soggetti di agire indisturbati. Il disegno criminale è immenso e lega micro e macro criminalità. I politici che si svegliano solo oggi, e che fino a ieri mi classificavano denuncista quando parlavo di mafia e di tentacoli sulla città, dovrebbero mettersi una maschera. Al contrario voglio ringraziare tutte le forze dell’ordine che stanno svolgendo un lavoro straordinario. I Magistrati, la direzione distrettuale antimafia e ogni singolo agente: uomini e donne dello Stato che sono baluardi di legalità e che devono essere sostenuti e rafforzati.
Noi continueremo a parlare di mafie. Fare informazione su questo tema è indispensabile per permettere ai cittadini di cogliere dinamiche particolari, far capire in che modo e dove si possono denunciare atti criminosi e soprattutto far sentire fortissima la presenza dello Stato. Mafie e criminalità germogliano lì dove lo Stato è più assente. Ce lo ha insegnato la storia e i grandi uomini dell’antimafia che l’hanno scritta. Impariamo da loro e non sottovalutiamo mai il problema” conclude.