Montesilvano. “Entro la prossima settimana consegnerò la bozza del Titolo IV, quello del decentramento amministrativo ai segretari generali dei tre Comuni, affinché provvedano ad una lettura che tenda a vedere profili di illegittimità: probabilità che credo molto circoscritta perché nell’affrontare la tematica abbiamo sempre avuto il valido aiuto del professore Romano Orrù, docente di Diritto Pubblico Comparato all’Università di Teramo”.
A spiegarlo è il presidente della Commissione Statuto di Nuova Pescara, Enzo Fidanza, consigliere comunale del Pd di Montesilvano, che guida l’organismo dal 2020. “Dobbiamo ancora definire – ha aggiunto – alcune questioni importanti sul Titolo IV come ad esempio il numero dei municipi: dopo averlo fatto consegneremo la bozza.
Intanto che i segretari provvederanno alla rilettura dal punto di vista tecnico di quanto abbiamo definito noi passeremo alla fase successiva, cioè gli altri titoli: abbiamo già detto che sugli altri titoli, una volta trovata la quadra sul decentramento amministrativo, sarà tutto più semplice.
Questo non vuol dire che accadrà in un battibaleno: comunque ci sarà una discussione, ci saranno delle questioni su cui soffermarsi, però il 31 luglio è una data sulla quale io ho ancora fiducia, anche perchè non ho alcun interesse di arrivare a quella data senza avere concluso il lavoro”.
“Sono abbastanza tranquillo – ha sottolineato -: i territori continuano ad avere la necessità, che io ritengo giusta per alcuni versi, di difendere alcune peculiarità. Queste ultime vanno inserite in maniera indelebile all’interno dello Statuto, perchè le peculiarità dei territori devono essere salvaguardate.
Ad esempio Montesilvano ha una peculiarità turistica: le presenze che fa sono seconde solo al bacino di Rimini e sono importanti. Noi facciamo ogni anno oltre 500 mila presenze, abbiamo una concentrazione alberghiera, che pur avendo delle lacune, esiste da tanto tempo e continua comunque a fare numeri. Poi c’è il turismo congressuale con il Palacongressi che non è di Montesilvano, ma d’Abruzzo visto che è nato con il contributo della Regione Abruzzo e della Provincia.
Le peculiarità quindi vanno salvaguardate – ha concluso – e appartengono al territorio: non sarà possibile cambiarle successivamente alla costituzione della nuova città”.
“La legge regionale ha invitato i tre Comuni ad astenersi in questo periodo dal fare programmazione territoriale che tenga conto di attività che possono essere di interesse di tutti e tre i Comuni. Si tratta di una posizione intelligente: noi non possiamo continuare a parlare del Piano regolatore di Montesilvano, Piano regolatore di Pescara, investimenti all’interno del Pnrr senza considerare la futura città e andando ognuno per la propria strada”.
A sostenerlo è il presidente della Commissione Statuto Nuova Pescara, Enzo Fidanza, consigliere comunale Pd a Montesilvano, che considera un “errore strategico incredibile” la decisione di costruire la sede degli uffici della Regione Abruzzo nell’area di risulta a Pescara.
“Non capisco – commenta all’ANSA – come il Comune di Pescara possa immaginare che quello sia il futuro di
questa grande città: quello è un polmone così grande, così importante, che ci siamo ritrovati per caso, non certo
per la bravura degli amministratori o per la loro lungimiranza.
É accaduto che la ferrovia si è spostata e quindi si è creata questa grande area al centro della città: ora consumarla per una attività che è sì importante dal punto di vista amministrativo, ma che non rende vitale la città la sera o nel fine settimana, è un errore. Così diventa un luogo amministrativo, che ovviamente ha i suoi limiti. Gli uffici vanno decentrati, non vanno concentrati nel centro della città, in zone dove c’è una viabilità più semplice: provate a immaginare cosa accadrebbe tutte le mattine per arrivare al centro quando anche tutti gli uffici della Regione si concentreranno in questa area che è già piena adesso”.
“Quale potrebbe essere – si chiede il presidente della Commissione – la destinazione e il contributo alla città dell’area di risulta? Luoghi ricreativi e di aggregazione, spazi verdi, parcheggi sotterranei. Il vantaggio della grande città sarà quello di dare uno spazio alle cose con una grande programmazione che rinasce a vantaggio di tutta la città e di tutti quelli che devono fruire questi servizi, come ad esempio avere una viabilità migliore. Crescere in questo modo significa anche dare la possibilità di svolgere meglio il ruolo della grande pianificazione”.