Teramo. La Gran Sasso Teramano (Gst) ha deciso di rispondere, con un formale reclamo, all’ordinanza del Tribunale di Teramo che ha disposto il sequestro cautelativo degli impianti di Prati di Tivo e Prato Selva, accogliendo il ricorso del precedente gestore, nominato custode degli impianti stessi.
La Provincia di Teramo e i soci della Gst, nel corso dell’assemblea di ieri sera, sentiti anche i legali della società,
hanno deciso di dare mandato al liquidatore di proporre un reclamo per la revoca dell’ordinanza che ha disposto
il sequestro giudiziario del ramo d’azienda. La cura temporanea degli impianti, riattribuita a Marco Finori, ex
gestore, comprometterebbe anche la ripartenza della seggio-cabinovia, rientrata nel possesso della Provincia di
Teramo solo due settimane fa.
“Pur nell’assoluto rispetto istituzionale dei ruoli, abbiamo deciso di proporre reclamo, nella dichiarata intenzione di addivenire in tempi brevissimi a una soluzione della vicenda – ha detto il presidente della Provincia di Teramo, Camillo D’Angelo – perché il nostro auspicio è che possa concretizzarsi quella che è, e resta, una priorità dell’Amministrazione provinciale, ovvero la piena funzionalità degli impianti per l’avvio della stagione estiva”. Quello del reclamo è un istituto giuridico che offre la possibilità, in presenza di un provvedimento cautelativo, di impugnare il provvedimento stesso perché venga valutato da un collegio che, nel corso di un contraddittorio, potrà anche assumere altre informazioni e acquisire nuovi documenti. Entro venti giorni il collegio dovrà pronunciare un’ordinanza non impugnabile con la quale confermare, modificare o revocare la precedente ordinanza di sequestro.