Sulmona. Alla fine ha cambiato idea e alla sua amica cinese ha regalato un dipinto diverso da quello che aveva realizzato per lei. Nonostante quello sia piaciuto molto a tanti degli appassionati alla sua arte, Mishan sentiva che non era abbastanza. Mancava qualcosa, qualcosa che andasse oltre la bellezza estetica. Dentro di lei ha sentito l’impulso di tirar fuori di nuovo il dipinto dal nome mistico “La leggerezza dell’anima” e di donarlo alla sua amica appena diplomatesi in musica e, alla fine, questo impulso l’ha ascoltato pensando di aver fatto la cosa più giusta.
Raramente Mishan regala i suoi dipinti, perché per lei sono come figli, non figli del corpo, ma “figli dell’anima”, qualcosa con cui sente di avere un legame molto forte perché, in fondo, sono parti di lei nate dall’unione del cuore, della mente, dell’anima e della gentile collaborazione della sua mano che rende fisico e visibile qualcosa che altrimenti non potrebbe esserlo.
A volte lasciarli andare verso un nuovo luogo la rende un po’ malinconica, ma solo per poco, perché lei è davvero felice che qualcuno riesca ad apprezzarli talmente tanto da volerli avere nella propria casa e dar loro quindi una nuova vita. Questa è stata una delle rarissime volte in cui l’ha lasciato andare senza voler nulla in cambio, ma alla fine ha ricevuto molto di più, un sorriso, tanti grazie, la felicità di chi l’ha ricevuto e poi diventata anche sua.
Con alcune persone Mishan semplicemente sente un legame forte, quasi come se in vite precedenti si fossero già incontrate e ora, dopo tanto tempo, le loro strade si sono nuovamente incrociate. Strade che saranno destinate a dividersi di nuovo, quando lei tra qualche mese tornerà in Cina, portando con sé anche “La leggerezza dell’anima”, che volerà tra le nuvole verso una nuova vita.