L’Aquila. Carlo Vicentini, il medico che ha ucciso la sua famiglia all’Aquila, era un professionista stimato e apprezzato. Tutti lo conoscevano sia all’Aquila dove abitava con la moglie Carla e i due figli Massimo e Alessandra, nella villetta in via Capitano Corrado Pasqua, teatro della strage, sia a Teramo dove per tanti anni aveva diretto il reparto di urologia dell’ospedale Mazzini.
Si era laureato nel 1978 in medicina e chirurgia all’Università dell’Aquila, e aveva conseguito la specializzazione in urologia nel 1981. Nel 1989 era diventato primario, esercitando per tanti anni all’ospedale di Teramo dove i colleghi lo ricordano con affetto.
Vicentini ha avuto anche una brillante carriera accademica, prima come giovane assistente di patologia medica e poi come professore ordinario all’Università dell’Aquila.
Centinaia le sue pubblicazioni scientifiche su alcune delle più importanti riviste del settore. Era andato in pensione soltanto da pochi mesi.
“Una vicenda estremamente grave”. Queste le parole dell’avvocato di famiglia Emilio Bafile davanti alla villa dell’Urologo Carlo Vicentini che avrebbe ucciso moglie e due figli.
“Era un professionista straordinario – ricorda il legale – ha sofferto sicuramente per la situazione clinica del figlio che stava poco bene e questa vicenda lo ha segnato. Ovviamente, la sofferenza è arrivata all’estremo e ha maturato questa idea”. “Ci avevo parlato qualche giorno fa – aggiunge – anche in quell’occasione si è confermato una persona di livello, di tanti interessi. Una persona di spicco, ma le condizioni del figlio hanno pesato molto sulla sua esistenza”.
“Un professionista di riferimento anche per il nostro ateneo”. Il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse ricorda così Carlo Vicentini, ex primario di Urologia a Teramo che ha ucciso moglie e due figli prima di togliersi la vita”.
Alesse ha raggiunto nel pomeriggio la villa dei Vicentini nella frazione di Tempera accompagnato dal direttore amministrativo Univaq, Benedetto Di Pietro e si è intrattenuto a lungo con parenti e familiari, abbracciando anche il fratello del medico, Giovanni.
“Era andato in pensione da poco come professore ordinario, ha sottolineato il rettore, era un bravo professionista, schietto, anche un po’ burbero ma sicuramente una persona genuina. Sono profondamente colpito da questo fatto apparentemente senza avvisaglie”. Il dottor vicentini era docente di Urologia nell’area concorsuale di Chirurgia plastica-ricostruttiva, chirurgia pediatrica e urologia.
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