Teramo. Il Tribunale di Teramo – Sezione Civile ha autorizzato “il sequestro giudiziario del ramo di azienda avente ad oggetto il complesso dei beni organizzati per l’esercizio dell’attività di gestione di impianti di risalita e di strutture ricettive” nei comuni di Pietracamela e Fano Adriano (Teramo).
Lo rende noto l’avvocato Riccardo Leonardi, legale, insieme ai colleghi Andrea Galvani e Maria Luisa Belvederesi, tutti del foro di Ancona, della Marco Finori Srl, società si San Benedetto del Tronto che aveva presentato il relativo
ricorso, avanzato nei confronti della Gran Sasso Teramana Spa. Il provvedimento riguarda la complessa vicenda degli impianti di risalita che si trovano sul versante teramano del Gran Sasso. Il giudice Silvia Fanesi ha anche nominato “custode giudiziario la società Marco Finori Srl, in persona del legale rappresentante, con incarico di gestire e amministrare i sopra indicati beni nel rispetto degli obblighi e dei diritti conferiti dall’ultimo comma dell’art. 676 cpc, con autorizzazione a svolgere ogni attività prevista dalla legge e ritenuta utile al perseguimento delle finalità sottesa alla nomina”. Si tratta, nello specifico, sottolinea l’avvocato, “di una lunga serie di beni immobili e di beni mobili, costituenti il ramo di azienda, dei quali la società ricorrente ha avuto la gestione sino al settembre 2022, tra cui i diversi impianti di risalita situati in località Prati di Tivo e Prato Selva, e, tra essi, la Seggio Cabinovia Telemix – La Madonnina; impianti che la medesima ricorrente aveva riconsegnato nelle scorse settimane alla controparte dopo la scadenza della ricordata gestione.
La decisione – afferma ancora il legale – è stata emessa, in esito all’udienza del 7 marzo 2023, in cui il Giudice,
dopo una lunga ed articolata, discussione, si è riservato di decidere, nell’ambito di un’istanza cautelare proposta
all’interno del giudizio ordinario, attivato nell’ottobre del 2022 dalla società marchigiana. Nell’ambito del
medesimo giudizio la Marco Finori Srl ha avanzato una rilevante richiesta risarcitoria a cagione dei reiterati
comportamenti inadempienti posti in essere dalla medesima GST Spa nell’ambito del contratto di gestione degli
impianti, in essere tra le parti dal 2019”.