L’Aquila. Sarà la ricercatrice turca Cansu Sonmez, 30 anni, originaria di Izmir (Smirne), ad accendere il braciere in ricordo delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009, nel corso della fiaccolata di commemorazione in programma mercoledì 5 aprile a 14 anni dalla scossa che colpì L’Aquila e l’Abruzzo.
Lo ha annunciato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in una conferenza stampa in cui sono state presentate le iniziative promosse dall’amministrazione comunale in occasione del quattordicesimo anniversario.
Presente anche il sindaco di Montereale (L’Aquila), Massimiliano Giorgi, in rappresentanza dei Comuni del Cratere. Nel pomeriggio ci sarà una Santa Messa nella basilica delle Anime Sante. Alle 21.30 ci sarà il raggruppamento in via XX Settembre per la fiaccolata con l’arrivo al Parco della memoria e l’accensione del
braciere. Da confermare la presenza dei sottosegretari Emanuele Prisco e Fausta Bergamotto. Alle 3.32, durante
la notte, i 309 rintocchi delle campane. Giovedì 6 aprile è prevista la deposizione di un cuscino dinanzi alla
Casa dello Studente, alla memoria di Antonietta Centofanti, zia di uno degli studenti rimasti vittima nel crollo e
attivista. “Per me è un riconoscimento e una responsabilità – ha commentato la giovane Sonmez che porta
avanti un dottorato di ricerca al Gran Sasso Science Institute -. Sono specialista in studi urbani e studi regionali,
specie in merito all’impatto delle grandi infrastrutture sul territorio. Vengo da un’area sismica, colpita anche nel
2020, anche se non interessata dagli eventi recenti. Purtroppo – ha aggiunto – queste ultime scosse hanno colpito
la zona meno sviluppata dal punto di vista urbano con storiche carenze di servizi di base, dalla salute alla
scuola. Una situazione tragica, con oltre 50mila vittime e milioni di sfollati. Credo comunque nella vicinanza
emotiva tra una città come L’Aquila che ancora porta i segni del sisma (alle macerie che vedo in giro non riesco
ad abituarmi) e la mia Turchia. Dall’esperienza del terremoto aquilano possiamo apprendere molto”.