L’Aquila. Audizione oggi, nella Terza Commissione Agricoltura e Attività Produttive della Regione Abruzzo, del Comitato Bonifica Sostenibile, che ieri ha partecipato al convegno organizzato da Coldiretti Abruzzo ad Avezzano sul tema acqua, apprezzando il fatto che le istanze delle quali si è fatto finora portavoce siano state richiamate dai relatori.
Tutto ciò è oggetto, tra l’altro, di una petizione di 1.100 cittadini che chiedono al presidente della Regione di intervenire per obbligare il Consorzio a dotarsi degli strumenti contabili idonei a svolgere la funzione tributaria che esercita, al fine di conteggiare correttamente le diverse aliquote di contribuenza per il 2023, e a verificare il danno economico, qualora rilevato, arrecato alla contribuenza privata per via di una gestione della funzione tributaria difforme dalle norme di legge.
Il Comitato ha sottolineato, poi, la natura di funzione pubblica tributaria che svolge il Consorzio di Bonifica e l’eventuale responsabilità dei Commissari quali esercenti una pubblica funzione amministrativa, laddove abbiano derogato alle norme di legge in tema di applicazione del contributo di bonifica, nonché in tema di contabilità, a nulla rilevando l’intervenuta modifica legislativa che, con L.R. n. 29 del 3/11/2022, ha modificato il termine di introduzione della contabilità economico patrimoniale al gennaio 2024. Tale modifica legislativa, secondo il Comitato, non sana, in ogni caso, l’operato dell’ente “laddove abbia gestito e calcolato i contributi di bonifica per il 2022 con un sistema contabile in difformità alle prescrizioni di legge, essendo di tutta evidenza che nessuna legge possa prorogare un termine scaduto, riservandosi all’esito della seduta il deposito di apposito esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti”.
In particolare, il Comitato ha fatto notare che la contribuenza privata, con gli aumenti del contributo consortile deliberati nel 2021 e nel 2022, è stata chiamata a pagare la totalità degli aumenti di spesa, delle rate di mutuo e anche le minori entrate a carico delle gestioni speciali, nonostante i mutui siano stati contratti proprio per far fronte ai mancati incassi da parte egli enti pubblici destinatari dei servizi delle gestioni economiche.
“Gli altri Consorzi di Bonifica applicano regolarmente questi principi normativi – spiega il Comitato – distinguendo tra beneficio di bonifica potenziale e beneficio idraulico effettivo; calcolando gli oneri da trasferire ai consorziati come risultanti da una contabilità per centri di costo. La logica dei centri di costo è di uniformare l’imposizione per zone territoriali omogenee, costituendo i costi per singola area il presupposto dell’imposizione tributaria”.
Nel corso dell’audizione odierna, il Comitato ha censurato gli ingiustificati aumenti del Contributo di bonifica per gli aderenti al Consorzio di Bonifica Centro, la mancanza degli strumenti contabili previsti dalla legge (centri di costo) e l’incomprensibile trattamento differenziato all’interno della stessa categoria di imprese agricole, ponendo l’attenzione sugli effetti della gestione commissariale nel periodo 2017-2022 che, di fatto, ha consentito il trasferimento di risorse tributarie dal settore privato a quello pubblico per circa 12 milioni di euro.
“Oggi in Commissione agricoltura, grazie ad una nostra iniziativa, è stata affrontata la grave situazione dei Consorzi di bonifica abruzzesi e, in modo particolare, il tema dei rincari dei canoni del Consorzio ‘Centro’.”
Lo afferma in una nota il consigliere regionale Dino Pepe che aggiunge: “Qui le tariffe sono aumentate anche oltre il 100%, con i canoni più che raddoppiati, e in alcuni casi hanno raggiunto la cifra di 300 euro per ettaro. Tutto questo nella assenza totale del Presidente Marsilio e del Vice presidente con delega all’agricoltura, Emanuele Imprudente. In sostanza, mentre nei luoghi deputati si discuteva di come risolvere le problematiche di migliaia di imprenditori, i maggiori esponenti del governo regionale, quelli cioè che dovrebbe dare risposte, hanno pensato bene di disertare la seduta.”
“Con i colleghi Pierpaolo Pietrucci, Marianna Scoccia e Americo Di Benedetto, abbiamo raccolto il grido d’allarme del comitato ‘Bonifica sostenibile’, promotore di una petizione che ha raccolto circa 1.100 sottoscrizioni su una battaglia a sostegno dell’intero comparto agricolo abruzzese. In questa occasione, il nostro intento, era quello di avanzare proposte concrete e risolutive della problematica. Questo non è stato possibile perché gli esponenti del centrodestra si sono sottratti al confronto, non ascoltando le nostre proposte e tantomeno quelle dei rappresentati del comitato presenti in audizione.”
“È utile ricordare”, afferma ancora Dino Pepe, “che la Giunta Marsilio ha attuato un vero bavaglio agli agricoltori, i Consorzi di Bonifica sono infatti commissariati dal 2019 è nonostante le continue richieste di tornare ad una gestione ordinaria affidata ai consorziati, si continua con il rinvio delle elezioni. Questo perdurare della fase commissariale sta causando anche la perdita di opportunità di rilancio per gli enti di bonifica abruzzesi. Il tema legato alla carenza idrica, anche in un’ottica di tutela ambientale, unitamente a quello dell’irrigazione, dei miglioramenti fondiari e dell’ammodernamento infrastrutturale delle condotte e dei bacini non sono più rinviabili. In questa ottica – conclude la nota – torniamo a chiedere, con forza, il superamento della fase commissariale dei consorzi abruzzesi con l’indizione di nuove elezioni, oltre che la piena attuazione della legge regionale di riforma che tutti noi abbiamo sostenuto e approvato.”