Pescara. A 160 anni dalla sua nascita 1863-2023, Silvano Console, scrittore e documentarista, in collaborazione con il Liceo Classico “Gabriele d’Annunzio” e il Museo Casa Natale del Poeta, propone un d’Annunzio diverso, un genio che seppe imprimere un’impronta di modernità alla storia del nostro paese.
Si tratta per alcuni aspetti di una vera e propria riscoperta dell’artista e del personaggio d’Annunzio, come non viene studiato sui banchi di scuola dove prevale ancora una specie di repulsione per un poeta spesso ancora considerato guerrafondaio, divo, narcisista, snob, più o meno raffinato amatore, immorale, peccatore, spregiudicato, fascista. Certamente Gabriele d’Annunzio ebbe una personalità complessa e controversa, sicuramente impossibile da racchiudere in un’unica definizione. Come nel giudizio sommario di Benedetto Croce, che ne compendiava l’esistenza in “vita delle cacce, delle corse, dei salotti, l’amore dello sport e lo sport dell’amore”. Più azzeccato è il giudizio ironico di Marinetti: “Les dieux s’en vont, D’Annunzio reste”
E con questo va comunque sfatata l’immagine, sicuramente errata, di poeta triste, lui che fu dotato di un formidabile “sense of humour”.
Con i giovani alunni del Liceo Console ha organizzato un video che è stato girato anche nella casa natale del poeta in Corso Manthonè e che narra di un d’Annunzio influencer, che volle vivere in un’atmosfera di mitologia, attirando sempre su di sé le luci dei riflettori, creando gossip e fake news in una ben architettata ricerca di gloria e notorietà.
Pur senza il potere enorme della televisione e dei social network, è stato sicuramente un antesignano degli influencer moderni.
Riuscì a condizionare non solo le scelte politiche, ma anche i gusti e le preferenze di milioni di follower, orientando le scelte di consumismo e cambiando in qualche modo la società.