Orsogna. Dai meleti trentini alle risaie fino ai vigneti a conduzione biodinamica alle pendici della Maiella. Sono tante le realtà produttive dell’agroalimentare che si dimostrano imprese amiche delle donne incentivando concretamente percorsi di rinascita dopo vicende di violenza di genere.
Tanta la creatività in campo in vista della ricorrenza dell’8 marzo, a partire dalla Cantina di Orsogna che, col progetto Eva Patch, riveste le bottiglie di Montepulciano d’Abruzzo Dop con stoffe cucite a mano e coloratissime.
Sono pezzi unici, viene precisato in etichetta, prodotti alle donne accompagnate in un percorso di rinascita dai centri antiviolenza Dafne Onlus in Abruzzo e sono soprattutto, nelle intenzioni della comunità di vignaioli di
Orsogna, “un grande abbraccio simbolico a tutte le donne vittime di violenza”.
“Hanno cercato di seppellirci, non sapevano che eravamo semi” si legge nel sito della bio-cantina abruzzese che aderisce così alla Rete regionale per l’inserimento lavorativo con vissuti di violenza di genere e al progetto “Eva – Empowerment verso l’autonomia delle Donne con vissuti di violenza di genere” approvato dal Dipartimento per le Pari Opportunità, impegnandosi, al termine di un periodo di tirocinio, a dare continuità lavorativa alle donne accolte presso la propria struttura.
Mentre a Nola il ristorante Re Santi Leoni introduce un piatto nel menu il cui 10% del
ricavato, annuncia l’imprenditore Lucio Giordano, verrà devoluto all’Arcidonna Napoli Onlus. Si tratta, precisa
lo chef Luigi Salomone, di un risotto mantecato con formaggio stravecchio e polvere di lamponi.
L’associazione Arcidonna continua a curare il Centro Antiviolenza e a essere ente partner nella gestione della
Casa di accoglienza per donne maltrattate del Comune di Napoli e fa parte della Rete Interistituzionale
Antiviolenza della città di Napoli, della Rete Nazionale dei Centri Antiviolenza e delle Case di Accoglienza
riunite nell’ Associazione D.i.Re. – Donne in Rete contro la violenza.
E un sindacato di settore, la Fai-Cisl annuncia che quest’anno celebra l’8 marzo con le lavoratrici Melinda negli spazi del Consorzio a Revò, in provincia di Trento. “L’8 marzo – sottolinea Ernesto Seppi, presidente del Consorzio Melinda, che riunisce 4 mila soci produttori in 16 cooperative – è un’occasione per sviluppare azioni concrete in favore non solo delle donne ma dell’intera comunità: siamo convinti che lo sviluppo sociale debba passare necessariamente attraverso il superamento di ogni barriera, comprese quelle di genere, per questo ci impegniamo costantemente per forgiare un modello di crescita fondato sull’inclusione e la garanzia di pari opportunità, nonché sulla promozione di iniziative che consentano di conciliare lavoro e progetti di vita senza andare incontro ad alcuna rinuncia”.
Concluderà il confronto il Segretario Generale della Fai-Cisl nazionale, Onofrio Rota: “Dopo aver
celebrato la ricorrenza con le tabacchine dell’azienda Deltafina, a Caserta, l’anno scorso – spiega il leader della
Federazione agroalimentare cislina – anche quest’anno abbiamo scelto di coinvolgere una realtà aziendale che
occupa prevalentemente donne per avviare un confronto tra le lavoratrici, e con le lavoratrici, sulle condizioni
di lavoro, sulle conquiste ottenute e sui tanti obiettivi ancora da raggiungere per la parità, nella consapevolezza
che la buona contrattazione possa portare a soluzioni innovative per incrementare gli strumenti di welfare, della
bilateralità, della conciliazione tra vita e lavoro ed eliminare ogni forma di discriminazione”.