L’Aquila. Nella prima e nella seconda fase Covid-19 si contano circa 500 decessi tra i professionisti sociosanitari, mentre i contagi proseguono negli ultimi mesi al ritmo di 5mila-8mila ogni 30 giorni e hanno raggiunto, tra infezioni e reinfezioni, quota 474.000, pur senza più registrare, dopo l’arrivo dei vaccini, casi gravissimi e decessi.
A tutti loro è rivolta la terza Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato del 20 febbraio con una cerimonia organizzata alla Pontificia Università San Tommaso D’Aquino a Roma, con lo slogan: ‘Insieme per garantire la salute di tutti’.
Quest’anno, le 11 Federazioni e Consigli nazionali degli Ordini delle Professioni sociosanitarie, che rappresentano oltre 1,5 milioni di professionisti tra medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, veterinari, fisioterapisti, psicologi, biologi, assistenti sociali, hanno deciso di celebrare insieme questa giornata, che vedrà anche la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del ministro della Salute Orazio Schillaci.
Promossa dal regista Ferzan Ozpetek e dal paroliere Mogol, la giornata è stata istituita con la Legge 13 novembre 2020 “per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus”.
Per celebrarla è stata scelta la data simbolica del 20 febbraio, in ricordo del giorno in cui a Codogno venne scoperto il paziente uno.
“Le professioni sociosanitarie – affermano i rappresentanti delle Federazioni e dei Consigli – sono da sempre accanto a chi soffre e ha bisogno del loro aiuto. Anche nelle fasi più dure della pandemia, quando non c’erano ancora i vaccini e mancavano spesso anche i dispositivi di protezione individuale, l’assistenza non è mai venuta meno”.