Montesilvano. Si è conclusa ieri, all’istituto comprensivo “Ignazio Silone” di Montesilvano, la serie di incontri della garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Abruzzo Maria Concetta Falivene e gli alunni delle classi quinte dell’istituto.
L’iniziativa si inserisce all’interno di una serie di attività promosse dalla garante Falivene che sta la lavorando a un nuovo percorso di solidarietà tra le istituzioni, le famiglie i bambini e gli adolescenti. Falivene, nei suoi interventi, si è confrontata con gli alunni su bullismo, cyberbullismo e violenza, spiegando chi è il bullo, chi la vittima e affrontando gli aspetti collaterali del fenomeno.
La dirigente scolastica dell’Istituto Silone, Roberta Martorella, ha accolto con entusiasmo l’intervento il cui scopo è avviare un processo di prevenzione di fronte a fenomeni sempre più frequenti e ha dichiarato di essere molto soddisfatta delle giornate dedicate ai bambini che, dal canto loro, hanno partecipato attivamente agli incontri. Falivene ha sottolineato l’importanza degli incontri che, per essere più efficaci, devono essere tenuti nelle singole classi; “Solo così”, ha affermato la garante, “si può instaurare un vero colloquio e un’analisi delle dinamiche relazionali che si attivano tra i compagni di classe. La prevenzione deve iniziare dalla scuola primaria in modo da poter generare nei nostri bambini il senso del rispetto, dell’amicizia e della solidarietà”.
Inoltre, Falivene ha voluto rimarcare l’importanza della Consulta regionale sul bullismo e cyberbullismo con la quale “finalmente attiveremo un programma coordinato d’intervento sull’intero territorio abruzzese”. A questo proposito, l’assessore regionale Pietro Quaresimale aveva già evidenziato come “attraverso la Consulta si deve capire la consistenza del fenomeno nelle scuole abruzzesi, predisporre strumenti di prevenzione e avviare campagne pubbliche di sensibilizzazione; dovrà anche essere un luogo di confronto e di raccolta di proposte in modo da migliorare la risposta delle istituzioni pubbliche a un problema che investe i giovani e le loro famiglie”.