IL COMUNE PRECARIZZA I DIPENDENTI DELL’USRA
L’Aquila. “L’art. 57, comma 10, decreto legge 4 agosto 2020, n. 104 (Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia) come convertito dalla L. 126/2020 a seguito della novella apportata dalla legge di bilancio 2023, proroga ope legis i termini del personale a tempo determinato in servizio negli Uffici Speciali per la ricostruzione fino al 31/12/2025″. Scrivono in una nota stampa il coordinatore regionale Ffpl Luca Fusari e il segretario Generale Fp Cgil Anthony Pasqualone.
“Così ha fatto l’USRC, dando un minimo di stabilità al personale, stante anche la necessità di non perdere personale altamente formato in tema di ricostruzione.
Il Comune dell’Aquila, no. Per il Comune dell’Aquila le proroghe del personale dell’Ufficio della ricostruzione dell’Aquila sono più che dimezzate al 31/03/2024. Perché? Non è dato sapere!!!!
Abbiamo provato a domandarlo al Comune con due note nelle quali rappresentando il diritto di questo personale a vedersi prorogati i contratti a tre anni, chiedevamo un incontro al fine di chiarire il quesito. Niente, il Comune tace, si rinchiude nel più assoluto riserbo e silenzio. Solo il Titolare dell’USRA ha risposto rendendosi disponibile ad un incontro congiunto.
Rimane l’insensatezza dell’atto compiuto dal Comune, di precarizzare ulteriormente il personale che lavora all’USRA e che è necessario, non solo ai fini della ricostruzione, che dovrebbe essere accelerata, ma anche per l’attuazione delle misure del PNRR di cui L’USRA è soggetto attuatore.
Il rischio che si corre è di perdere queste risorse, fatte da tecnici, amministrativi, informatici e contabili, che, vedendosi ulteriormente precarizzati, potrebbero scegliere di abbandonare USRA per migrare verso soluzioni lavorative più stabili, come già successo in passato, perdendo la città dell’Aquila personale altamente formato e accumulando ritardo nelle pratiche della ricostruzione.
Il Comune esca dalla sua Torre d’avorio e si confronti con le OO.SS. , dica cosa vuole fare, spieghi la ratio, se mai esista, di tale insensata azione di precarizzazione”.