L’Aquila. I reati in Abruzzo sono in lieve calo, da circa 25mila a 24mila tra cui anche quelli più gravi trattati dalla Direzione distrettuale antimafia, ma sono in aumento quelli che riguardano i minorenni: riguardo la giustizia minorile sono stati denunciati 153 episodi di violenze tra minori, oltre a 18 risse. E’ quanto emerge dalla relazione annuale (primo giugno 2021-primo luglio 2022) sullo stato della giustizia in Abruzzo presentata dal presidente della Corte di appello, Fabrizia Francabandera, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta al palazzo di giustizia dell’Aquila. Pur facendo istanza al Consiglio superiore della magistratura affinché vengano coperti i posti vacanti nella giurisdizione, Francabandera ha sottolineato che “anche quest’anno è stata riscontrata, come dappertutto in Italia, una sia pur contenuta diminuzione del numero dei reati denunciati (da circa 25.000 a 24.000 nel Distretto), compresi quelli più gravi (la DDA segnala 23 nuove iscrizioni)”. “A dispetto di una narrazione cronachistica enfatica, cui consegue un ‘effetto accumulo’ che rischia di allontanare dalla realtà, i dati confermano che l’Italia è uno dei paesi più sicuri d’Europa, in cui tutti i reati connotati da violenza sono in regressione, gli omicidi in particolare, scesi quasi del 90% dagli anni ’90 del secolo scorso agli anni ’20 di questo”.
Tra questi, ha spiegato, “scende di poco, invece, il numero dei cosiddetti femminicidi, mentre il 2023 è cominciato con tre casi in pochi giorni: pochi fortunatamente in Abruzzo, in due casi del 2022, seguiti dal suicidio dell’autore, “fenomeno dolorosissimo che avviene in misura prevalente in ambito domestico, oggetto di grande attenzione in tutta Europa, si tratta della punta di un iceberg in parte ancora nascosto, fatto di violenze sessuali, condotte persecutorie, maltrattamenti, molestie, reati tutti aumentati durante l’emergenza pandemica a causa della convivenza forzata e adesso in fase di lieve diminuzione”. Il magistrato ha comunque messo in evidenza che l’applicazione del codice rosso ha avuto una svolta positiva per fronteggiare il gravissimo fenomeno. Nel settore civile difficoltà circa lo smaltimento dei procedimenti con riduzione solo negli uffici giudiziari di Pescara e Chieti. Nella relazione dell’avvocato generale, Alberto Sgambati, in veste di procuratore generale facente funzioni dopo il trasferimento di Alessandro Mancini per incompatibilità deciso dal Csm, nel suo ufficio la pianta organica registra una perdurante scopertura, ci sono 3 magistrati su 6. In merito alla pianta organica del personale amministrativo si è registrata una scopertura del 38% tanto che su 31 addetti ne sono presenti solo 19. Lo stesso magistrato conferma che dalle relazioni inviate dai procuratori del distretto non emergono, come lo scorso anno, variazioni importanti dei dati penali.