L’Aquila. “Sono tre le lavoratrici recentemente reintegrate dall’impresa di pulizie Dussmann, la stessa che si occupa, tra le altre, delle pulizie nella Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, dopo un’azione sindacale da parte di Fesica-Confsal dell’Aquila”, scrive il segretario provinciale Fesica L’Aquila-Teramo Marcello Vivarelli. “Si tratta di tre dipendenti a cui era stato annunciato dalla stessa Dussmann che non sarebbe stato possibile applicare la clausola sociale nel cambio di appalto, avvenuto nell’aprile del 2021, dalla precedente azienda alla Dussmann, ossia all’azienda vincitrice dell’appalto per le pulizie della Asl provinciale aquilana”.
A intervenire sulla questione per tutelare le lavoratrici è il sindacato Fesica: “Nello studio delle carte ” spiega Vivarelli, “è emerso che le tre lavoratrici avevano diritto alla clausola sociale, quindi alla continuità lavorativa con l’azienda vincitrice del nuovo appalto, con contratto a tempo indeterminato secondo quanto stabilito dalla legge, avendo sempre avuto le tre dipendenti la continuità lavorativa prevista per l’applicazione della stessa clausola sociale. Nel passaggio d’appalto”, continua il segretario provinciale di Fesica L’Aquila e Teramo, “l’azienda Dm che ha lasciato il posto alla Dussmann, non aveva provveduto a inviare, come da normativa, la documentazione aggiornata sulla posizione contrattuale delle tre dipendenti alla Dussmann, azienda, quest’ultima, che in assenza di regolare documentazione da parte della Dm non ha potuto far altro che applicare la normativa aderente, quindi senza clausola sociale”.
“Grazie al nostro intervento e alla disponibilità da parte del direttore dell’azienda, il dottor Domenico Pastore”, prosegue Vivarelli, “è stato possibile evitare ulteriori passaggi e quindi importanti disagi alle tre lavoratrici, riconoscendo alle stesse il diritto alla clausola sociale e permettendo loro di evitare una interruzione contrattuale che, nel caso in cui fosse stata confermata, avrebbe distrutto in un attimo i diritti acquisiti in anni di lavoro. Questa vicenda rientra nella battaglia che questa sigla sindacale porta avanti da anni, quella sulla internalizzazione dei servizi primari delle Asl abruzzesi”.