L’Aquila. Lo scorso anno 24 persone, tramite il trapianto e grazie alla generosità di donatori deceduti in ospedali di Abruzzo e Molise, si sono affrancate dalla ‘schiavitù’ della dialisi, ad altre 16 è stato sostituito il fegato malato e, infine, nel torace di altri 4 malati ha preso a palpitare un cuore donato da altri. Un flusso tra vite che si spegnevano (i donatori d’organo) e altre che, grazie all’atto di generosità più alto che si conosca, uscivano dall’abisso e si riappropriavano della ‘normalità’. Questo crocevia, in cui c’è il ‘travaso dalla morte alla vita, da molti anni è gestito dal Centro regionale trapianti di L’Aquila per Abruzzo e Molise. Una gestione condotta direttamente, con l’esecuzione al San Salvatore dei trapianti di rene e, indirettamente, col fondamentale supporto logistico nei prelievi di organi diversi dal rene. Si tratta di fegato, cuore, cornee e polmoni che, dopo l’espianto, vengono trapiantati in vari ospedali d’ Italia. Anche nel 2015 il centro regionale di riferimento dei trapianti di L’Aquila- diretto dalla dr.ssa Daniela Maccarone con al fianco i medici Ida Parzanese e Luca Caniglia e in sinergia col coordinatore regionale, prof. Antonio Famulari, ha svolto un lavoro che è andato ben al di là dell’esecuzione dei 24 trapianti di rene. Infatti il San Salvatore, con la sua task force d’appoggio, ha messo il ‘timbro’ su altri 5 pazienti, di altre regioni italiane, su cui sono stati trapiantati gli organi di natura nefrologica, precedentemente prelevati da donatori abruzzesi e (in misura minore) molisani. I 5 trapianti fuori Regione di rene sono stati compiuti, grazie al complesso lavoro di preparazione che viene svolto all’Aquila, negli ospedali di Bari, Catania, Roma Sapienza, Padova e Palermo. I 16 trapianti di fegato, prelevati da donatori abruzzesi, sono stati trapiantati a Roma Cattolica (5), Roma Tor Vergata (4), Roma San Camillo (2), Roma Sapienza (1), Palermo (1), Napoli (1), Milano (1) e Pisa (1). C’è, infine, il dato sui polmoni, prelevati sempre in Abruzzo e Molise, che hanno portato a 6 trapianti eseguiti a Padova (4) e Torino (2). Peraltro il 2015, segnatamente ai trapianti di rene, ha ‘regalato’ una luminosa ‘collana’, fatta di 5 ‘gemme’: tanti sono stati infatti i reni prelevati da donatore vivente: 4 in più rispetto al 2014. Dalla nascita (nel 2001) a oggi del centro trapianti di L’Aquila, di cui è attualmente responsabile il prof. Francesco Pisani, all’ospedale aquilano sono stati compiuti complessivamente 473 trapianti di rene, di cui 251 su pazienti d’ Abruzzo e 62 su molisani. Corposa la ‘voce’, sempre per trapianti di rene in 14 anni di attività, su malati residenti nel Lazio: ben 111. Un contributo importante a tutta tale attività viene offerto dal centro analisi di immunogenetica guidato dal prof. Franco Papola nonché, per altri aspetti, da tutto il reparto di rianimazione. Infine, un dato: se si guarda alle singole province abruzzesi, come numero di donazioni dei vari organi, nel corso del 2015 la palma del migliore va senza dubbio a Pescara: 9 donatori, con un netto distacco da tutte le altre.