Teramo. Lo scorso venerdì 20 l’istituto di istruzione superiore “Alessandrini-Marino” di Teramo e il “Premio Nazionale Paolo Borsellino tutto l’anno”, con l’Incontro sul tema “I semi dell’odio: Alessandrini, Dalla Chiesa come Borsellino e Falcone?”, svoltosi nell’auditorium dell’istituto, hanno aperto una ricca rassegna di incontri culturali ed educativi interrogandosi sulla complessità delle ragioni che spinsero molti giovani a intraprendere la via della violenza per dare una risposta in termini storici e culturali al fenomeno che si manifesta ancora oggi in maniera multiforme, strappando quegli anni alle pagine della memorialistica, della cronaca o, peggio, della dietrologia.
Relatore l’avvocato Marco Alessandrini, ex sindaco di Pescara e figlio del magistrato Emilio Alessandrini, assassinato a Milano durante il periodo degli “anni di piombo” il 29 gennaio 1979, da un “commando” del gruppo terroristico “Prima Linea”.
Ha aperto i lavori la dirigente scolastica, dottoressa Manuela Divisi, che ha salutato i presenti e ringraziato gli organizzatori e il relatore, soffermandosi sull’importanza dell’evento per gli studenti dell’istituto. Poi è intervenuto Leo Nodari, fondatore e presidente dell’associazione “Società Civile”, per illustrare le finalità dell’incontro e per una breve presentazione del relatore. Successivamente ha preso la parola l’avvocato Marco Alessandrini che ha ripercorso brevemente gli anni delle stragi, del terrorismo e della mafia, che hanno lasciato un ricordo indelebile nella collettività.
Ha parlato della sua storia, ricordando la figura del padre Emilio e ha dato degli spunti di riflessione sull’intera stagione del terrorismo sia perché è importante conoscere e ricordare il passato sia per condannare con forza la violenza.
Ha anche riferito di aver scritto sul suo profilo Facebook la frase “è sempre un grandissimo privilegio poter parlare nelle scuole perché fa bene al cuore, all’anima e allo spirito”, sottolineando che per lui le scuole rappresentano una sorpresa in quanto, nonostante quello che si pensi, i ragazzi possono riservare piacevoli sorprese come è accaduto con gli studenti dell’Alessandrini-Marino” che hanno seguito attentamente il suo intervento, mostrando un grande interesse per le tematiche del terrorismo e della mafia. Del resto, l’enorme successo riscosso dalla fiction “Il Nostro Generale”, dedicata al generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e andata in onda in prima serata su Rai 1, l’attenzione per il recente arresto del boss mafioso Matteo Messina Denaro e le numerose trasmissioni dedicate alle tematiche del terrorismo, delle stragi e della mafia testimoniano il grande interesse, anche da parte delle nuove generazioni, su questi periodi brutti della storia d’Italia.
È seguito un dibattito nel corso del quale numerosi studenti hanno rivolto domande all’avvocato Alessandrini, il quale ha risposto in modo esauriente a tutti i quesiti, complimentandosi con i ragazzi per la pertinenza delle domande stesse.
L’incontro si è concluso con l’intervento del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto che ha portato ai presenti i saluti dell’Amministrazione comunale, sottolineando che “negli ultimi anni sono state organizzate numerose attività legate al Premio Nazionale ‘Paolo Borsellino’, grazie soprattutto alla partecipazione e all’attenzione delle scuole alle tematiche relative alla mafia e che ci spinge, oggi più che mai, a valorizzare il messaggio della lotta alla cultura mafiosa sempre, ovunque e comunque, uscendo fuori dallo schema relativo alla sola collocazione geografica della problematica mafiosa. Giornate come quelle che stiamo vivendo sono caratterizzate anche dalle riflessioni che l’arresto di Matteo Messina Denaro porta con sé, riflessioni profonde che, come comunità istituzionale, dobbiamo fare tutti e portarci a trarre il valore fondamentale di forza e coraggio per ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita affinché oggi si possa dire, secondo la nota citazione di Peppino Impastato, che la mafia è e resta una montagna di merda”.
Ha assistito all’incontro anche Francesca Martinelli, referente del Premio Nazionale “Paolo Borsellino”, la quale ha ringraziato sentitamente la dirigente scolastica Divisi per l’accoglienza ricevuta.