Pescara. “Oggi abbiamo la certezza che la Nuova Pescara, frutto della fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore, si farà, è un fatto ineludibile, e che i sindaci delle tre città lavoreranno insieme per migliorare l’obiettivo, ovvero per fare una fusione perbene, sapendo che a oggi non abbiamo un precedente del genere in Italia. L’obiettivo è quello di consentire alla nuova entità di perseguire i grandi progetti, come proporsi come la capitale del medio Adriatico, la città che si affaccia sui Balcani, ma anche di gestire e governare bene i problemi quotidiani e più concreti dei cittadini. Per questa ragione abbiamo depositato in Regione una legge che revisiona il primo dettato normativo, fissando una nuova road map, ovvero quelle date, quei passaggi amministrativi, che dovranno condurci dritto alla fusione, che non sarà mai un’annessione. Dalla prossima settimana in Commissione partiranno le audizioni delle Associazioni e degli Enti interessati per poi portare il dispositivo in aula”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri nel corso della conferenza stampa convocata per presentare il progetto di legge regionale che propone modifiche alla legge regionale del 24 agosto 2018 numero 26 sull’istituzione del Comune di Nuova Pescara. Presenti i consiglieri regionali Vincenzo D’Incecco, Luca De Renzis e Leonardo D’Addazio, il sindaco di Montesilvano e Presidente della Provincia di Pescara Ottavio De Martinis, con il Presidente del Consiglio comunale Ernesto De Vincentiis, il Presidente del Consiglio comunale di Spoltore Lucio Matricciani, l’assessore del Comune di Pescara Eugenio Seccia e i consiglieri comunali Giampiero Lettere, Alessio Di Pasquale e Ivo Petrelli, e la funzionaria regionale Anna Caporale.
“L’obiettivo – ha detto il Presidente Sospiri – è quello di iniziare un percorso normativo con tempi contingentati che non esclude ulteriori migliorie e revisioni. Partiamo dal 2011 quando abbiamo presentato al Presidente della Regione Chiodi la proposta di eseguire una consultazione referendaria per la fusione delle città di Pescara, Montesilvano e Spoltore, referendum che si è svolto il 25 maggio 2014, lo stesso giorno in cui si votò per il rinnovo degli Organismi regionali. Dal 2014 in poi il Presidente della giunta regionale doveva depositare una legge che confermasse o meno il risultato referendario che a maggioranza si espresse in favore della nuova città e quella legge è arrivata il 24 agosto 2018, una legge che oggi cerchiamo di migliorare per giungere a una fusione condivisa. Da questo momento tra i sindaci delle tre città ci sarà una nuova attività comune, mentre abbiamo trascorso gli anni dal 2014 al 2018 e poi dal 2018 a poco tempo fa in una narrazione per la quale c’era la città di Pescara che anelava di raggiungere l’obiettivo e i sindaci di Spoltore e Montesilvano che invece vedevano quell’obiettivo come qualcosa di sbagliato. Oggi la narrazione è che l’istituzione della nuova città è un fatto ineludibile e che i tre sindaci dovranno lavorare insieme per fare bene. Se dunque si passa da un ‘no’ a un ‘sì, facciamola bene insieme’ è un grande risultato perché chi deve costruire la nuova città dovrà ben governare il processo prima e la nuova entità dopo. Dunque – ha proseguito il Presidente Sospiri – siamo entrati nella legge e abbiamo cominciato a cercare e trovare le ragioni per stare insieme, ricordando che i grandi temi poi dovranno scontrarsi con le esigenze quotidiane dei cittadini e allora abbiamo scritto un cronoprogramma serrato, una nuova road map che dovrà condurci alla elezione di un solo Consiglio comunale, di un solo Sindaco, e poi dei Municipi se l’Assemblea lo riterrà. Come prima scadenza sappiamo che la fusione dei servizi, di quelli a domanda individuale e la regolamentazione dell’Ente pubblico dovranno essere concretizzati entro settembre 2023, rinviando alla Regione una relazione dettagliata sul lavoro condotto in favore del processo di fusione, dimostrandoci se il tempo trascorso, nove mesi, sia stato tempo perso o utile a colmare lacune. In conclusione, posso comprendere che ci sia una richiesta da parte dei Comuni, soprattutto di Spoltore e Montesilvano, di poter disporre di maggior tempo per cogliere gli obiettivi, del resto se ci sono voluti quattro anni per fare una legge, è ovvio che ne occorrono altri per fare una città. Ciò che deve spingere in favore della fusione è la consapevolezza dei vantaggi che ne avranno i cittadini. Sia chiaro che se non verranno rispettate le scadenze, senza una causa realmente impedente, il Governo regionale nominerà un Commissario ad acta e si giungerà allo scioglimento dei Consigli il primo gennaio 2024. Ma io mi fido dei tre sindaci, mi fido della loro buona fede e ho fiducia nell’impegno che garantiranno per cogliere l’obiettivo”. “Ringrazio il Presidente Sospiri e i firmatari della proposta di modifica della legge – ha detto il sindaco De Martinis – che è un atto di responsabilità. Più volte ho auspicato un passaggio in Regione per dare a tutti il modo per raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile, per garantire ai cittadini un territorio unificato con servizi all’altezza. Sono tanti i punti che dobbiamo prendere in considerazione, tanti settori da studiare, come il sociale, i Tributi e la Polizia locale, che sono le nostre tre priorità”. “Ringrazio gli uffici e la struttura del Consiglio regionale che ci hanno supportato nella redazione della legge – ha detto il consigliere D’Incecco -. Da oggi i tre sindaci hanno sicuramente una road map chiara, precisa, con tempi scadenzati correttamente e con la certezza di dover fare delle procedure in tempi certi. In merito ai presunti ritardi, ricordo che non c’è stata solo la pandemia a rallentare il lavoro delle tre pubbliche amministrazioni, pandemia che ha imposto l’attenzione su altri temi, dalle vaccinazioni all’assistenza sino allo smart working dei propri dipendenti, ma anche il PNRR con le amministrazioni oberate di lavoro per essere pronti a far arrivare sul territorio contributi importanti per fare opere. Credo che in questi mesi abbiamo scritto una ottima modifica della legge regionale”. “Ho assunto la legge in corsa – ha detto il consigliere D’Addazio appena subentrato a Guerino Testa – e l’ho firmata per rispetto del voto dei cittadini e della democrazia. La certezza è che la Nuova Pescara si farà, con un percorso positivo o negativo, ma si farà”. “Ringrazio il Presidente Sospiri per l’impegno preso e mantenuto – ha detto il Presidente Matricciani -. Personalmente sono stato e sarò sempre contro la fusione, ma come amministratore rispetto la legge, anche se nella mia contrarietà ci sono delle motivazioni. Non credo che oggi sia una questione di date e forzature, quanto di fare la fusione nei giusti modi”.
LINEE GUIDA DELLA LEGGE DI REVISIONE
Il progetto di legge, composto da 10 articoli, si pone l’obiettivo di rimodulare la data di istituzione della città di Nuova Pescara, fissata in precedenza al 1° gennaio 2023, al fine di evitare che il regolare funzionamento del nuovo ente locale possa essere pregiudicato dal forte ritardo in cui versa attualmente il processo di fusione dei Comuni interessati (Pescara, Spoltore e Montesilvano), causando un danno delle comunità locali già provate sia dall’emergenza pandemica sia dalla crisi energetica. Il differimento della data di istituzione del Comune di Nuova Pescara è basato su un meccanismo che contempla due ipotesi alternative: 1° gennaio 2027 o 1° gennaio 2024, caratterizzate, rispettivamente, da una funzione premiale e penalizzante. La configurazione delle due diverse fattispecie istitutive è subordinata all’espressa richiesta, mediante deliberazione consiliare, da parte di almeno due dei tre Comuni coinvolti nel processo di fusione e alla verifica delle seguenti condizioni: l’avvenuta predisposizione di studi di fattibilità aventi ad oggetto le attività propedeutiche all’esercizio associato delle funzioni comunali; l’attivazione di forme di collaborazione istituzionalizzata, di razionalizzazione, riorganizzazione e di esercizio associato di almeno tre delle funzioni fondamentali comunali elencate dal comma 27 dell’articolo 14 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica). Diversamente, mancando uno dei presupposti indicati, il Comune di “Nuova Pescara” è istituito a decorrere dal 1 gennaio 2024. La funzione di controllo dell’esistenza delle condizioni è attribuita al Presidente della Regione e al Presidente del Consiglio regionale i cui esiti, positivi o negativi, sono riportati in una relazione da adottare entro il 30 settembre 2023.
Il nuovo sistema introdotto con il progetto di legge prevede, inoltre, la revisione della disciplina del potere sostitutivo il cui esercizio si manifesta in distinte ipotesi di inadempienza: la prima forma è costituita dalla mancata trasmissione della relazione intermedia sul processo di fusione o dall’esito negativo del controllo della sussistenza delle condizioni ai fini dell’istituzione del Comune di “Nuova Pescara” a decorrere dal 1° gennaio 2027; la seconda attiene al caso in cui, a seguito dell’attività di controllo, è accertata la sussistenza delle condizioni richieste a decorrere dal 2027 solo con riferimento a due dei tre Comuni interessati; la terza, in ultimo, è funzionale a supplire al mancato completamento del processo di riorganizzazione, razionalizzazione ed esercizio associato delle restanti funzioni comunali il cui termine di scadenza viene fissato al 31 luglio 2026 e alla mancata trasmissione della relazione finale nel termine previsto del 1° settembre 2026. Da ultimo, il potere sostitutivo si esercita nei confronti dell’Assemblea costitutiva in caso di mancata adozione e trasmissione, ai Consigli comunali coinvolti nel processo di fusione, della proposta di statuto provvisorio del Comune di “Nuova Pescara”.
Inoltre, al fine di strutturare l’erogazione del contributo quale incentivo alla celere gestione associata dei servizi e, dunque, all’istituzione al 1° gennaio 2027, viene innovata anche la regolazione dei fondi regionali, prevedendone l’erogazione in due momenti distinti: una prima quota di euro 150 mila, per il 2023, in favore di tutti i Comuni coinvolti nel processo di fusione; una seconda, di altrettanto valore, è concessa ai medesimi Comuni solo all’esito positivo del controllo sulla sussistenza delle condizioni previste per l’istituzione al 1° gennaio 2027.