Pescara. Depositata in regione Abruzzo una proposta di legge finalizzata a rimodulare la data di istituzione del Comune di Nuova Pescara, stabilendo una sorta di piano d’intervento.
Primo firmatario è il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, che stamani ha illustrato in conferenza stampa i dettagli dell’iniziativa affiancato dagli altri consiglieri regionali firmatari, dal sindaco di Montesilvano Ottavio De Martinis e dal presidente del consiglio comunale di Spoltore Lucio Matricciani.
La proposta, composta da dieci articoli, si basa su un meccanismo che contempla due ipotesi alternative di nuova data, 1° gennaio 2027 o 1° gennaio 2024, caratterizzate, rispettivamente da una funzione premiale e penalizzante. Nel primo caso i Comuni dovranno predisporre entro settembre 2023 una serie di adempimenti; in mancanza di questi verrà nominato un commissario ad acta e la nuova città sarà istituita dal 1 gennaio 2024. Se gli step verranno rispettati, invece, si arriverà al 1° gennaio 2027.
“Ritengo questa legge un vero e proprio atto di responsabilità e mi auguro che tutte le forze in campo possano ragionare come si è detto e fatto oggi”. Così Ottavio De Martinis, sindaco di Montesilvano e presidente della provincia di Pescara, sul progetto di legge regionale sulla “Nuova Pescara”. “Ho auspicato un passaggio per dare al tempo un valore importante. In questo caso la coppa che vogliamo vincere è avere un territorio unificato, ma con servizi all’altezza e una vita che il territorio merita. Parlo non solo di Montesilvano, ma della Nuova Pescara. In passato ci siamo più volte seduti al tavolo, ma abbiamo parlato anche delle difficoltà”, ha aggiunto De Martinis.
“Benché ci sia chi dice che la fusione è da raggiungere subito, non possiamo dimenticare che ci sono difficoltà da prendere in considerazione. Ci sono settori da accorpare per primi: sociale, tributi, polizia locale. Sono i temi che abbiamo sviscerato come obiettivi da raggiungere subito. Non si tratta di poltrone, l’obiettivo è invece di rispondere ai cittadini e non alle polemiche, che non servono a nulla. All’inizio c’è stata una posizione contraria di Montesilvano e Spoltore, ma c’è una legge da portare avanti con responsabilità e lo faremo. Per oltre due anni”, ha concluso il sindaco di Montesilvano, “abbiamo contrastato la pandemia e non potevamo parlare della Nuova Pescara. Ora i tempi sono diversi e lavoriamo per assicurare il meglio per il territorio andando avanti senza fretta, ma con tranquillità e serenità”.
Sulla modifica del progetto di legge della Nuova Pescara e sullo slittamento di ulteriori tre anni, il presidente del consiglio comunale di Montesilvano Ernesto De Vincentiis plaude all’iniziativa presentata oggi: “il posticipo e lo slittamento credo fosse una cosa voluta da tutti e tre i comuni. Credo sia la decisione più giusta perché la fusione porterà una realtà di oltre 200mila abitanti e che dunque meritava una riflessione maggiore e d’altronde come sottolineato anche oggi, le vicissitudini degli ultimi anni con anche la pandemia hanno portato ad un rallentamento del processo di fusione fattiva anche dei settori. Questo rinvio ci sembra una giusta mediazione fra i tre comuni anche perché è stata trovata la sintesi fra le tre amministrazioni. Pescara era favorevole alla fusione subito, Montesilvano e Spoltore no, e quindi questa modifica che spero troverà approvazione unanime mette i tre sindaci d’accordo. La fusione si farà ed è già un grande passo. Ora attendiamo che la legge venga approvata con tutte le sue modifiche”.
Invece, il presidente del consiglio comunale di Spoltore Lucio Matricciani, parlando della modifica di legge per la nascita della Nuova Pescara, non ha nascosto le sue perplessità : “Premetto che ero e sono contrario al progetto di fusione ma da amministratore devo rispettare la legge. Ringrazio il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri per l’impegno che si è preso. Abbiamo fatto nel tempo un quadro della situazione che abbiano concordato in diversi tavoli di lavoro. Ma ho chiesto di fare una fotografia sui bilanci dei tre comuni perché credo sia una cosa fondamentale. La fusione è partita male con il quesito referendum palesando il tutto solo sui risparmi della politica. Ora si discute su quelle che sono anche le difficoltà del processo di fusione e ritengo che si debba lavorare sulle condizioni per portare avanti questo processo”.
“È una fusione così importante che si può fare solo con la concordia. Non si può procedere con principi autoritari o con posizioni in conferenze stampa. C’era una tensione strisciante, è vero, ma adesso c’è un patto con i sindaci, quindi coglieremo questo obiettivo”. Ecco perché Lorenzo Sospiri non accetta che con un pizzico di ironia si possa parlare di “legge in zona Cesarini” per la Grande o Nuova Pescara.
“Non sono ipocrita”, ha puntualizzato infatti il presidente del consiglio regionale rivendicando di fatto la bontà della scelta, “ma qui si è senza memoria: vi ricordate i due anni di covid? In quei due anni quando mai i sindaci avrebbero potuto chiedere agli uffici di analizzare contratti, carte, bilanci, ecc.? Adesso il patto c’è, e ce la faremo a raggiungere l’obbiettivo non sulla carta, ma negli uffici, e senza correre quei rischi di contenziosi o ricorsi in tribunale. È insomma una revisione concordata della Legge del 2018”.
A quanto detto la nuova legge regionale sulla Grande Pescara verrà depositata in commissione già la prossima settimana e Sospiri è convinto che “a settembre staremo a posto”, in riferimento all’operato dei tre comuni. Tra i vari cardini legislativi il presidente ha voluto rimarcare tutti i paletti inseriti affinché le tre amministrazioni rispettino i tempi prescritti, pena i commissariamenti “perché ormai siamo di fronte ad impegni non più rimandabili. Se ci dovessero essere impedimenti reali è un conto, in caso contrario la giunta farà il suo dovere. Ciò che è importante sottolineare è che la regione ha capito le richieste dei tre comuni, che ora vogliono cogliere gli obiettivi. Io mi fido delle parole dei tre sindaci”, ha poi voluto ancora chiarire Sospiri.