L’Aquila. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il boss Matteo Messina Denaro, dopo essere stato portato al carcere dell’Aquila, non avrebbe chiesto niente: giornali, libri, cibo. Non avrebbe cenato. La biancheria gli è stata fornita dal cappellano del carcere.
“Ventiquattro ore in cella da solo, senza nemmeno accendere la televisione, anche solo per avere compagnia, o guardare quello che viene messo in onda su di lui e sul suo arresto. Nulla. Non ha la curiosità di vedere, di ascoltare ciò che viene detto sul suo conto. La tv resta spenta. E lui seduto sul letto con le mani a reggere il viso”, ha riportato Repubblica.
È solo nella sua cella, grande quattro metri per tre, poco più di 10 metri quadrati. Come dalla ricostruzione grafica della cella fatta dal Corriere della Sera, Messina Denaro avrebbe a sua disposizione un bagno angolare, letto, tavolo, un mobiletto. Tutto inchiodato a terra, tv chiusa in un box senza accesso ai canali regionali per evitare messaggi in codice. Niente cucinotto: il fornello e il cibo da preparare gli verranno forniti al mattino e ritirati la sera. Nessun altro nella sua ala.
‘U Siccu’, in queste sue prime ore di detenzione al 41 bis, si è dimostrato molto attivo e apparentemente cordiale: “un comportamento anomalo rispetto a come si comportano di solito i detenuti al 41 bis”, viene spiegato da coloro che si occupano della detenzione dell’ultimo boss stragista. Ma in queste ore non ci si interroga solo sul significato dei suoi comportamenti dopo l’arresto: anche il sul suo stato di salute è al centro dell’attenzione, con i primi controlli medici che sono già stati completati.
Il professor Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia a gestione universitaria dell’ospedale San Salvatore, lo ha già visitato almeno una volta, per un’ora. E l’ipotesi che l’ex superlatitante, affetto da una grave malattia, possa essere visitato all’esterno o seguire le terapie fuori dal carcere appaiono sempre più improbabili, per evidenti motivi di sicurezza: già domani dovrebbe infatti essere sottoposto in carcere alla prima seduta di chemioterapia, dopo quella saltata la mattina dell’arresto alla clinica La Maddalena.
Ed è solo l’inizio della complessa procedura, medica e organizzativa, che porterà a stilare un programma di cure. I sanitari stanno esaminando esami e documenti inviati dai medici di Palermo, poi verrà stabilita la strategia d’intervento. La somministrazione dei farmaci per la chemio, secondo quanto si è appreso, sarà effettuata in uno spazio riservato in carcere alla presenza dell’oncologo, molto probabilmente lo stesso professor Mutti, mentre la Asl provinciale dell’Aquila è in continuo contatto con l’amministrazione carceraria.
Dopo la seduta, sottolineano dal carcere, il paziente e detenuto Matteo Messina Denaro dovrà osservare dei giorni di riposo assoluto. Oltre agli esami medici e alle terapie, a scandire la giornata di Messina Denaro è stata soltanto la sua ora d’aria e le dormite all’interno della sua piccola cella sorvegliata a vista, dove si troverebbe da solo in un’ala in cui non c’è nessuno. All’interno c’è il lettino e il tavolo inchiodati in terra, il bagno angolare e la tv: forse da lì vede le immagini al telegiornale di giornalisti e forze dell’ordine che da lunedì ormai assediano il quartiere dove viveva, con le forze speciali che entrano ed escono dal suo bunker, quello a cui il boss accedeva dal fondo scorrevole di un armadio.
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