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Migranti: nel 2023 sono già 17 i morti sulla rotta verso l’Italia

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
17 Gennaio 2023
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Pescara. “Nel 2023 lungo rotta Mediterraneo centrale si sono già registrati 17 morti. Dal 2014, le vittime sono oltre 20mila. Salvare vite umane in LIbia rimane la priorità”.

Lo ha detto Laurence Hart, direttore dell’ufficio di coordinamento per il mediterraneo in Roma dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) in audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Trasporti della Camera, che stanno esaminando il decreto legge sulla stretta alle navi delle ong.

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Hart ha sottolineato poi l’importanza di “identificare le persone vulnerabili e proteggerle. Il porto sicuro va valutato a seconda della casistica dei vulnerabili a bordo: se ci sono sofferenze allontanare il porto di sbarco è un problema non trascurabile”.

L’esponente dell’Oim ha inoltre ribadito che “la Libia non è un porto sicuro ed il numero delle persone riportate
a terra dalla guardia costiera libica non collima con quello delle presenze nei centri di detenzione e questo apre
a speculazioni. Queste persone possono essere vendute per lavoro temporaneo o addirittura soggette a richieste
di riscatto da parte della famiglia per essere liberate”.

Foto Ansa: migranti alle frontiere europee

 

Migranti: impegni per 3mila, ma solo 207 ricollocati da Italia

A livello europeo “è mancata la solidarietà, ha sempre prevalso la responsabilità. Nel 2022 è stata rilanciata
l’iniziativa da parte di Italia e Francia per il ricollocamento volontario dei migranti sbarcati con l’adesione di 23
Paesi, ma a fronte di 3mila persone da ricollocare dal’Italia il risultato complessivo degli impegni ad oggi è
stato oltremodo insoddisfacente, con soli 207 richiedenti asilo trasferiti tra Germania (164), Francia (38) e Lussemburgo (5 )”.

Lo ha detto l’ambasciatore Pietro Benassi, rappresentante permanente per l’Italia presso l’Unione europea, in audizione alle commissioni riunite Affari costituzionali e Trasporti della Camera, che stanno esaminando il provvedimento. La linea dell’Italia, comunque, ha spiegato Benassi, “è considerare la ricollocazione un elemento residuale e non principale della solidarietà. La vera solidarietà – ha sottolineato – è insistere sulla dimensione esterna del fenomeno migratorio, che significa investire nei Paesi di origine e transito dei flussi attraverso finanziamenti ed una maggiore generosità nel rilascio dei visti ai Paesi che collaborano nel contenimento delle partenze e nei rimpatri”.

Tags: migranti frontiere europee
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