L’Aquila. I benefici dello sport e dell’insegnamento dell’educazione fisica a scuola sono molteplici e noti, eppure solo il 52% dei ragazzi tra i 3 e i 17 anni pratica uno sport con continuità (Istat 2021). La transizione da un contesto didattico in presenza ad uno virtuale, determinata dalla pandemia Covid, ha condotto ad un ripensamento della progettazione didattica, dell’educazione motoria e l’educazione fisica, e alla messa in gioco di strategie di apprendimento motorio sinora poco sperimentate. Comunque si è assistito ad una riduzione di attività sportive aggregative.
Sono le risultanze di una indagine realizzata in 10 scuole della città dell’Aquila, condotta da un gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Maria Vittoria Isidori dell’Università dell’Aquila, illustrato oggi in occasione del convegno conclusivo dell’anno in cui il capoluogo è stato Città europea dello sport.
Con la straordinaria partecipazione di Andrea Lucchetta, ex campione di pallavolo, al convegno, dopo i saluti istituzionali di, tra gli altri, Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, e Flavio Siniscalchi, capo dipartimento del Ministero dello Sport, il professor Francesco Bizzarri, presidente del Comitato organizzativo di Città europea dello Sport, ha tracciato un bilancio, la professoressa Isidori ha illustrato le “linee di ricerca e indagine dell’educazione e della didattica inclusiva: il contributo dello sport allo sviluppo sostenibile”, Massimiliano Di Liborio, psicologo-psicoterapeuta, presidente dell’Associazione italiana psicologia dello sport e dell’esercizio (Aips) è intervenuto sul tema “Esercizio e sport: una necessità umana?” e una tavola rotonda ha affrontato “L’importanza dell’attività motoria in ambito scolastico e nello sviluppo dell’adolescente”.
Un’occasione per tracciare un bilancio del 2022 in cui le le oltre cento associazioni e società sportive dilettantistiche del territorio si sono fatte promotrici di più di sessanta eventi, tra cui alcuni di caratura internazionale, animando la città, le periferie, le frazioni e la montagna, con il coinvolgimento di quasi 52mila persone tra partecipanti, atleti e spettatori.
“L’Aquila Città europea dello sport è stata una sfida, vinta, che ha dato centralità alla nostra terra e alla sua grande tradizione sportiva”, ha detto il sindaco Biondi. “Non è stata soltanto una serie di iniziative calendarizzate nel tempo ma il riconoscimento delle funzioni cui lo sport assolve, come la formazione dei giovani che potranno diventare anche buoni cittadini, ancor prima che atleti, in ragione di tre regole fondamentali: il rispetto di se stessi, della squadra, e, soprattutto, dell’avversario. Grazie alle manifestazioni sono state registrate migliaia di presenze, tra agonisti, tecnici e accompagnatori, ed è stata prova di quale sia il percorso di rinascita in atto anche grazie allo sport. Per questo”, ha concluso Biondi, “come amministrazione comunale stiamo investendo risorse importante per l’ampliamento e il miglioramento dell’impiantistica sportiva, in città e nelle nostre frazioni. Lo sport è una grande vetrina per i nostri territori e per questo puntiamo, come già accaduto nel corso di questi anni, ad ospitare grandi eventi come l’arrivo della tappa del Giro d’Italia a Campo Imperatore, in collaborazione con la Regione, il prossimo 12 maggio”.
Il Dipartimento di Scienze umane dell’Università dell’Aquila, in accordo con il Comitato esecutivo L’Aquila città europea dello sport 2022, ha realizzato una serie di progetti di ricerca finalizzati a promuovere attività di studio e di indagine nell’ambito dell’educazione motoria e della didattica inclusiva.
Tra gli obiettivi, la progettazione degli strumenti di rilevazione e indagine e il coinvolgimento della scuola nel suo impegno allo sviluppo della cultura dello sport anche al fine di favorire la realizzazione dell’obiettivo 4 dell’Agenda 2030 e quindi la promozione di una cittadinanza attiva e sostenibile. A tal fine è stata istituita una borsa di formazione all’attività di ricerca, che ha visto in qualità di vincitore il dottor Alessio Santelli, e che annovera tra le attività previste proprio la progettazione degli strumenti di rilevazione, l’analisi e la diffusione dei risultati tramite convegni e pubblicazioni.
Il gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Isidori ha ideato e somministrato 2 questionari presso le scuole del comune dell’Aquila con l’obiettivo di rilevare quali comportamenti e azioni didattiche è stato possibile produrre a scuola durante il difficile periodo della pandemia – negli anni scolastici 2020-2021 e 2021-2022 – e quali azioni si rendono necessarie in futuro al fine di garantire una valorizzazione educativa e inclusiva dello sport. Ha inoltre pubblicato tre articoli internazionali, “European policies: sport, inclusive education and the integrated system. How to response to the covid-19 pandemic crisis” (Giornale italiano di educazione alla salute, Sport e didattica inclusiva / Italian Journal of Health Education, Sports and Inclusive Didactics), “L’Aquila città europea dello sport: un’indagine sull’insegnamento dell’educazione fisica nelle scuole di tutti gli ordini e gradi nel corso della pandemia Covid-19” (Ren conference, Atti convegno, Edizioni Universitarie Romane, Roma 2022) e “L’Aquila european city of sport: a survey on physical education in schools of all levels during the covid-19 pandemic” (Giornale italiano di educazione alla salute, sport e didattica Inclusiva / Italian Journal of Health Education, Sports and Inclusive Didactics).
LEGGI ANCHE:
L’Aquila città europea dello sport, numeri da record: 52mila persone e centinaia di eventi