Vasto. “La concessione marittima richiesta da Maverick copre una superficie enorme, situata in un’area di interesse per la pesca e il traffico marittimo, diportistico e commerciale. Ad aggravare la situazione, l’istanza di un’altra società di installare al largo di Punta Penna a Vasto un altro parco eolico”.
Così la Rete della Sinistra Termolese, in una delle 7 osservazioni depositate in Capitaneria di Porto sul
progetto di parco eolico off-shore che la società milanese vuole realizzare davanti alle coste del Molise. “Si
stanno dimenticando le esistenti piattaforme per la coltivazione di idrocarburi: Campo Rospo Mare e l’Alba
Marina, serbatoio galleggiante – prosegue il movimento politico – Lo specchio di mare per il quale si chiede la
concessione demaniale marittima per la durata di 40 anni copre complessivamente 295,4 km quadrati. Non è
affatto vero, come afferma Maverick, che si tratti di un’area dove la pesca è praticata a bassa intensità.
L’elettricità prodotta dagli aerogeneratori è convogliata da una rete di cavidotti sottomarini ad alta tensione (66
kV) a due stazioni di trasformazione ad altissima tensione (400 kV), collocate su piattaforme fisse, e da qui a
Termoli, con un altro elettrodotto sottomarino ad altissima tensione. Sui fondali del parco eolico si instaura così
un inquinamento elettromagnetico permanente, che non è stato affatto preso in esame e potrebbe indurre
mutazioni genetiche nella fauna che ha il suo habitat sul fondale”.