L’Aquila. “Davvero patetiche le lamentele della sinistra per la nomina del senatore Guido Castelli, al quale auguro buon lavoro dopo anni di inerzia Pd, a commissario per le zone terremotate”. Lo afferma il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Forza Italia).
“Gli esponenti piddini, e non solo, che protestano – prosegue Gasparri – si confermano affetti da una bulimia che li porta a voler occupare ogni incarico a prescindere da chi abbia il diritto di governare l’Italia in base a esiti elettorali chiari e trasparenti. Enrico Letta e c., oltre che da ‘bulimia di potere’ sono affetti anche da atrofia democratica. Devono comandare sempre loro. La democrazia non conta. Se i loro attivisti si appropriano di ogni cadrega è un bene per la Nazione. Se, in questo caso, un amministratore competente come Guido Castelli, che da sindaco ha affrontato l’emergenza terremoto, assume un incarico, gli ipocriti che hanno abbandonato a se’ stesse le popolazioni colpite dal sisma, ululano irati. Il governo vada avanti e attui un grande ricambio ovunque. A casa gli inadeguati, spazio, ovunque, a nuove competenze”.
“Gasparri definisce Giovanni Legnini come Commissario del sisma del centro Italia ‘inadeguato’”. Inizia così la risposta del senatore Michele Fina, segretario del Partito Democratico abruzzese.
Fina prosegue: “Evidentemente non ha letto le dichiarazioni e le richieste di decine di amministratrici e amministratori di ogni parte politica, le associazioni di cittadini colpiti dal terremoto e, in ultimo, le dure parole di monsignor Renato Boccardo, Vescovo di Norcia-Spoleto, il quale, tra le altre cose dice: ‘La non riconferma di Giovanni Legnini alla guida della Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma è uno schiaffo alle popolazioni terremotate. Credo che l’operazione sia figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente. Il Governo ci spieghi il senso di questi avvicendamento, visti i risultati ottenuti in questi anni dal commissario Legnini. Legnini ha dimostrato di essere persona seria e capace. La sua sostituzione offende le differenze dei cittadini’.
Il prode Senatore Gasparri potrebbe, se non altro, rispondere a questo legittimo interrogativo. Spero non voglia considerare anche sua Eccellenza il Vescovo come un esponente del PD attaccato alle poltrone. Tra l’altro, è utile ricordare che l’appartenenza politica di Giovanni Legnini ha lasciato il passo, nel suo percorso istituzionale, ad una funzione sopra le parti fin dalla sua nomina a Commissario. Non a caso, pur non essendo incompatibile, Legnini contestualmente si è dimesso da consigliere regionale e in questi ultimi tre anni non ha mai partecipato ad iniziative di parte, non si è più iscritto ad un partito ed ha svolto la sua funzione con riconosciuta imparzialità. Se quello che dico non è vero potranno smentirmi il Sindaco dell’Aquila o gli altri esponenti di Fratelli d’Italia che hanno avuto modo di collaborare con lui; mi fido della loro onestà intellettuale.
D’altra parte anche le dichiarazioni di queste ultime ore riconoscono la serietà e la competenza che Legnini ha sempre dimostrato. Sulla competenza del neocommissario Castelli invece verificheremo. Intanto, nel suo post di ringraziamento a Giorgia Meloni su Facebook, si propone una collaborazione con i presidenti di Regione dimenticandone uno, quello della Regione Lazio. Direi che cominciamo bene”.