Pescara. Negli ultimi quattro giorni della scorsa settimana la percentuale dei tamponi con esito positivo al Covid-19 “è scesa” e “ciò che fa però pensare che la circolazione del virus sia realmente in decrescita, seppur lenta, è l’inizio della diminuzione dei posti letto ospedalieri occupati da pazienti positivi al Covid”.
Rimane però “preoccupante la crescita del numero dei decessi di soggetti positivi cui corrisponde anche la crescita della letalità valutata sia a due, a tre, a quattro settimane dalla diagnosi”. Questa l’analisi di Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia, basata sull’ultimo bollettino diffuso venerdì scorso, 23 dicembre, dal ministero della Salute in cui venivano indicati in 137.599 i nuovi contagi nella
settimana 16-22 dicembre con una variazione di -21,2% rispetto alla settimana precedente (174.652) e 798
deceduti con una variazione di +11,0% rispetto alla settimana precedente (719).
“Se si confermerà questa crescita della mortalità dei positivi – dice Cislaghi nel suo report – sarà assolutamente necessario approfondire la situazione capendo quanto sia ora il ruolo determinante dell’infezione virale sui decessi. Non sembra che vi sia un generale peggioramento degli esiti dei contagi ma potrebbe essere che l’infezione virale faccia peggiorare le patologie stagionali ora più frequenti, ed in particolare le patologie da virus influenzale”. Per i contagi, invece, le frequenze pubblicate indicano una decrescita delle diagnosi registrate di positività anche se il numero di casi positivi segue il numero di tamponi effettuati, che fa pensare che “ci sia un serbatoio maggiore di casi rispetto a quelli registrati” anche se la percentuale dei tamponi con esito positivo è scesa. “Speriamo che realmente la situazione segnali un miglioramento e che le persone – afferma Cislaghi nella sua nota di analisi – contribuiscano però a ridurre la circolazione virale contenendo le occasioni di contagio durante le feste” anche in vista del Capodanno.
“Dovremmo riuscire a convincere tutti che usare, quando serve, una mascherina – conclude l’esperto – non è cosa disonorevole ed oltretutto non solo riduce la probabilità di contagiarsi con il virus Sars-Cov-2, ma anche con tutti i virus influenzali”.