Caro amico con questa mia mail, causa la crisi energetica, non posso farti i più calorosi auguri di Natale perché oggi si paga a caro prezzo anche il minimo riscaldamento: non accusarmi quindi di essere troppo freddo. Persino il parroco, in sacrestia, è rimasto… sacrato dalle bollette: dopo aver sacramentato con gli occhi al cielo ha esclamato: ‘I prezzi sono saliti alle stelle!’ Davvero, ne era firmamento convinto. Ormai anche i sacerdoti sono costretti a celebrare il Dio risparmio e io ne sono fedele testimone. Infatti ho visto il parroco, in virtù del suo ufficio, officiare la messa con rito abbreviato che, come noto, prevede lo sconto della pena per chi confessa. I maligni, che sono sempre diabolici, hanno parlato di un’iniziativa alla ‘viva il parroco’ ma lui si è difeso ricordando che a Natale c’è troppo consumismo e che la luce eterna, Signore mio, ha un prezzo Altissimo che fa vacillare la fiamma della fede. Sai una cosa, amico? Mai come quest’anno a Natale, nel clima delle pareti di casa, ho avvertito il vero spirito della grotta riferito ‘al freddo e al gelo’. Ero vicino alla mia credenza e, non so se per caso, ho provato un intenso brivido mistico.
A proposito, hai letto i messaggi di questi giorni? Hanno tutti uno sfondo ostetrico perché ricorrono, come una prece, le parole ‘…la nascita del nuovo anno’. Potrebbe essere un richiamo a dare sempre più Natali per l’incremento delle anime, una preghiera a tutti i cristiani affinché siano più produttivi nella spola tra casa e chiesa.
In conclusione, mio caro amico, chiudo con un ‘Merry Christmas’, senza fare l’errore dell’altra volta quando vergai ‘Cristmas’ e mi accusasti di non capire un’acca nonché di non saper scrivere le letterine di Natale.
Buon Natale, questa volta in italiano, detto col cuore e con le coroncine, anzi con tutte le coronarie.