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Ancora Mare inquinato a Pescara, D’Alfonso dichiari lo stato di emergenza

Redazione Centrale di Redazione Centrale
9 Gennaio 2016
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Pescara. Non c’e’ da sorprendersi dei pessimi dati sulle acque di balneazione, in questi giorni alla ribalta sui giornali, che stanno procurando allarme tra i cittadini e gli operatori turistici riguardo la prossima stagione balneare. mare-mareggiata-2Lo scrive il Forum Acqua. Non si possono pero’ imputare solo agli scarichi abusivi dei privati le cause del forte inquinamento delle acque dei fiumi e quindi del mare. Un mese fa il Forum – ricorda il movimento – ha elaborato un dossier dove si denunciava la situazione totalmente fuori controllo dei depuratori dei comuni che insistono lungo le aste fluviali della nostra Regione, con dati riguardo i colibatteri fecali che spesso raggiungono milioni di unita’ e la presenza della salmonella in molti scarichi. Dichiara Loredana Di Paola del Forum Acqua: “Il silenzio della Regione sulla questione e’ molto preoccupante. E’ indispensabile che il governatore D’Alfonso e la sua Giunta dichiarino lo stato di emergenza e, come da promesse elettorali, vengano stanziati cospicui finanziamenti sulla depurazione, anche a discapito di altre tipologie di infrastrutture. L’Abruzzo e’ stato gia’ condannato due volte dalla Corte di Giustizia su altrettante procedure di infrazione e vi e’ un’ulteriore procedura aperta, con la conseguenza che, oltre ai danni sanitari procurati ai cittadini e all’intero comparto turistico costiero, presto potremmo trovarci nella condizione anche di pagare all’Europa multe salatissime”. Il 3 dicembre il Forum Acqua assieme alla Confcommercio – ricorda il movimento nella nota – ha inoltrato un accesso agli atti alle quattro province per sapere quali e quanti depuratori comunali hanno regolare autorizzazione allo scarico e se sono state comminate le dovute sanzioni nell’anno 2015. Ad oggi (scaduti i 30 gg secondo i termini di legge) ha risposto solo la provincia di Teramo. In sintesi : 38 sono gli impianti autorizzati , di cui 12 sono risultati fuori norma e piu’ volte sanzionati; 11 sono gli impianti non autorizzati e che ai controlli sono stati sanzionati. Il dato finale emerso e’ che su 49 impianti (autorizzati e non) il 50% e’ costantemente fuori norma. L’altro dato paradossale e’ quello sulle sanzioni comminate -sempre per il 2015- che vanno dai 3000 ai 6000 euro per ogni controllo, per un totale di 415.000 euro di cui la provincia di Teramo, ad oggi , non ha incassato neanche un euro. Ora se questa e’ la situazione del Teramano che, secondo i dati Arta, e’ la provincia che versa in condizioni meno peggiori – conclude il Forum – si puo’ gia’ immaginare la condizione delle altre province e anche il motivo per cui hanno questa reticenza a fornire i dati richiesti (che dovrebbero, per obbligo di legge, essere pubblicati sui siti ufficiali ogni 4 mesi). Anche il SIB/Confcommercio Pescara interviene all’indomani della pubblicazione dei risultati delle ultime analisi effettuate dall’ARTA sulla qualita’ delle acque del mare. “Siamo preoccupati e arrabbiati afferma il presidente dell’associazione provinciale balneari Riccardo Padovano – alla luce dei dati dell’ARTA che attestano che il nostro mare risulta ancora non balneabile. Siamo preoccupati perche’ si rischia davvero di vanificare la prossima stagione turistica estiva e siamo arrabbiati perche’ malgrado le tante conferenze stampa, i tanti convegni e le riunioni fatte per sollecitare interventi strutturali su depuratori e scarichi abusivi ad oggi nulla e’ stato fatto. Crediamo che davvero il tempo sia scaduto, non si puo’ piu’ perdere tempo e pertanto chiediamo interventi decisi ed immediati da parte della Regione Abruzzo e da tutti gli Enti coinvolti nella vicenda affinche’ vengano affrontati i tanti nodi venuti alla luce in questi mesi. Cosa si aspetta ad intervenire sui depuratori che non funzionano?”, si chiede Padovano, “cosa si aspetta ad intervenire sugli scarichi abusivi che sono stati finalmente rivelati in questi giorni? Cosa si aspetta ad avviare il dragaggio del Fiume Pescara che anch’esso contribuirebbe ad attenuare l’inquinamento del mare? Su quest’ultimo punto – ricorda – avevamo anche dato la nostra disponibilita’, alla presenza del Ministro Nencini, a partecipare ad un progetto compartecipato che mettesse in sinergia il dragaggio del Porto di Ortona con quello di Pescara per risolvere il problema e riqualificare anche il litorale eroso. Ma anche su questo dopo la riunione tenutasi in Regione lo scorso 22 dicembre non abbiamo avuto alcun segnale tangibile. Basta promesse, vogliamo avere risposte concrete subito! In mancanza di esse – avverte Padovano – abbandoneremo la via del dialogo e avvieremo una grande manifestazione di protesta che coinvolga operatori turistici, ambientalisti, comitati e cittadini per difendere il nostro mare”.

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