Archiviata la questione vaccini, arrivano i “no pos”. Si tratta di coloro che sostengono l’iniziativa del governo Meloni di alzare la soglia minima per il pagamento digitale. Sono prevalentemente piccoli commercianti e titolari di attività al minuto che risparmierebbero sulle commissioni al momento del pagamento. Alla grande maggioranza dei cittadini che preferiscono il contante, invece, la questione non interessa minimamente perché come hanno pagato finora, cioè in contanti, continueranno a fare in futuro.
Interessa invece a tutta l’altra parte di cittadini, la grande maggioranza, che preferisce utilizzare il pagamento elettronico per svariati motivi: la comodità di non avere contanti in tasca, oppure quella di non dover andare al bancomat per il prelievo pagando oltretutto la commissione di uno o due euro, oppure l’idea che con il pos è obbiettivamente più difficile evadere.
Ma indipendentemente dai motivi, quale saranno le conseguenze di questo provvedimento?
Forse l’evasione crescerà, forse no, certo è che a rimetterci saranno esclusivamente le piccole attività.
Se la soglia sarà alzata a 20, 30, 40, o 60 euro, vorrà dire che chi non avrà contanti in tasca (che statisticamente è il 78% della popolazione) non andrà nei piccoli negozi, nelle attività artigiane, nei locali di vicinato, ma sceglierà centri commerciali e megastore, dove il contante non serve. Le attività risparmieranno sì sulle commissioni, ma perderanno inevitabilmente fatturato.
Una mossa geniale, insomma, per uccidere le piccole attività, scontentare la grande maggioranza della popolazione e favorire l’evasione in sul colpo.