Bolognano. “I reperti archeologici rinvenuti in uno dei siti più importanti del nostro territorio, la Grotta dei Piccioni, risalenti al Neolitico, finalmente questa mattina sono tornati a Bolognano, dopo essere stati custoditi per anni nei locali della Soprintendenza archeologica, a Chieti”. Lo comunica il sindaco, Guido Di Bartolomeo, artefice della richiesta di trasferimento del prezioso patrimonio.
“L’accettazione della mia istanza avvenne già oltre un anno fa”, ricorda il sindaco, “e dopo il disbrigo delle relative pratiche burocratiche, oggi, alla presenza dell’archeologa Anna Dionisio, abbiamo preso in consegna ben 26 contenitori con oggetti storici, a cui se ne sono aggiunti ulteriori 45 con reperti recuperati nei territori di Abbateggio e Roccamorice, perlopiù fossili ed utensili, che saranno conservati sempre a Bolognano”.
“Per quanto riguarda le numerose scoperte della Grotta dei Piccioni”, torna ad evidenziare Di Bartolomeo, “si tratta soprattutto di oggetti in ceramiche antiche ma anche macine, asce, conchiglie ornamentali, falcetti e lamette di selce. La stagione degli scavi fu inaugurata nel lontano 1870 e tutti i rinvenimenti, dalle prime fasi dell’età della pietra fino all’età del bronzo, sono rimasti finora invisibili ed auspico di poter presto renderli noti per fini storici, didattici e turistici, unitamente ai ritrovamenti dei due paesi limitrofi. Il museo comunale, già predisposto in una vasta area del vecchio palazzo municipale, attende gli ultimi allestimenti”, fa sapere il sindaco, “soprattutto in merito alla allocazione delle teche necessarie per la disposizione e la custodia dei reperti, prima di essere inaugurato.
“La volontà”, ha concluso Di Bartolomeo, “è quella di valorizzare l’identità culturale del territorio e di dar vita ad una realtà museale che sappia rispondere alle esigenze della domanda turistica sempre più orientata verso una diversificazione dei servizi e attratta dal legame tra i luoghi ed il loro patrimonio storico e artistico”.