Teramo. Tragedia della disperazione la scorsa notte in via Longo a Teramo: sono morti in due, asfissiati dal monossido di carbonio esalato da un braciere di fortuna, che avevano acceso per difendersi dal freddo dentro un’abitazione di una delle palazzine disabitate. Si tratta della teramana Alessia Sardella, di 44 anni, e di Emblie, un gambiano di 26 anni.
I due avrebbero accusato un malore mentre erano coricati o già assopiti, svegliandosi e cercando di guadagnare l’uscita, ma sono svenuti a caduti a poca distanza uno dall’altro per colpa del velenoso gas inodore e insapore. A scoprire i due cadaveri, due pachistani, anche loro inquilini abusivi della palazzina, all’interno della quale sono entrati dopo aver divelto le paratie installate dal Comune e all’interno della quale, raccontano i vicini che popolano gli altri tre edifici gemelli ancora abitati, accendono spesso falò o fornelli alimentati da bombole del gas con pericolosi allacci improvvisati.
L’allarme sulla presenza dei due corpi senza vita è scattato dopo la mezzanotte, ma quei due cadaveri erano lì forse anche da molte ore in più, come ipotizza anche il medico legale Pino Sciarra, giunto sul posto in piena notte per un primo esame esterno. Sarà l’autopsia ad approfondire e ad offrire particolari più utili all’indagine, coordinata dal pm Davide Rosati, che ha effettuato un sopralluogo sulla scena.
Leggi anche:
Due cadaveri trovati in una palazzina disabitata, si sospetta avvelenamento