Sull’altare della giustizia la Signora sacrifica gli Agnelli e ora riconta le pecore: le dimissioni della governance non sono questione di lana caprina ma quasi da ultimo Stadium. Fino alla fine si è cercato di fare Quadrado ma poi il cerchio si è chiuso e le geometrie della manovra sono cambiate.
La notizia delle dimissioni ha preso tutti in contropiede e ha fatto girare i cordoni alla Borsa, costringendo società e squadra, composta da titolari molti titolati, a cedere in quasi tutti i titoli. Occorrendo un’iniezione di fiducia e una forte dose di ottimismo è necessario un nuovo consiglio di somministrazione che permetta di recuperare il terreno in campo con una costruzione dal basso e una veloce ri-partenza. Nelle dispute finanziarie le azioni sul mercato si sono rivelate di scarso rendimento al punto che per i più scaramantici i presunti guai sul bilancio sono dovuti più che altro a invisibili fatture.
I conti dei bianco neri, a parer di chi indaga, presenterebbero dei chiaro scuri all’interno di un gioco di contrasti troppo accesi per un triangolo verde, soprattutto per una grande squadra che nella sua storia ne ha viste di tutti i colori e che è stata più volte iridata. La speranza dei tifosi è che la Juve, fidanzata d’Italia (e a tutti gli effetti Signora degli anelli) cambi musica, torni al valzer della Champion e abbandoni il ballo delle riluttanti.