Sull’albero da donare al Papa gli ambientalisti si sono inalberati, la polemica si è ramificata e poi ha messo radici: nessuno ha voluto ‘piantarla’ e porre fine alla presunta fronda. Ci si è chiesti, papale papale, se sull’abete bianco del bosco, promesso al Pontefice, ci fosse un’intenzione d’ imboscamento. Di fronte al possibile taglio qualcuno, dopo aver mangiato la foglia, non ha potuto che trasecolare di fronte al pericolo corso dall’abete bisecolare. La questione ha preso un pessimo taglio e la forbice delle posizioni si è allargata. Come fare per siglare la pace? Sarebbe necessario un santo proprio del ramo (diciamo un don Bosco) che faccia finire tutto a tarallucci e vino, magari con un sorso di… Rosello e, dulcis in fundo, con frutti di bosco. Alla fine, forse anche grazie alle giuste Curie, un altro albero, senza alcun cordoglio, ha raggiunto il soglio di Bergoglio: habemus arborem. E così via.