Martinsicuro. Nella scorsa estate un giovane residente nella frazione di Villarosa di Martinsicuro aveva trasformato il suo appartamento, ubicato all’ultimo piano di un condominio, in un vero e proprio bunker, applicando un cancello costituito da pesanti grate in ferro alla porta d’ingresso. In seguito a tali lavori era iniziato un andirivieni di persone che entravano nel palazzo per poi uscirne, dopo qualche minuto, in maniera frettolosa e circospetta.
I Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica, insospettiti, hanno intrapreso attività d’indagine per comprendere cosa accadesse presso quell’appartamento. Dapprima è stato identificato il giovane sopra indicato il quale è risultato essere il residente. Successivamente i militari hanno accertato che l’appartamento in questione era stato trasformato in una vera e propria base per lo spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina ed eroina e che le pesanti sbarre poste alla porta d’ingresso servivano evidentemente per scongiurare eventuali “blitz” a sorpresa da parte delle forze dell’ordine. Gli investigatori dell’Arma si sono quindi appostati per giorni in zona, fermando di volta in volta gli acquirenti che uscivano dal palazzo e sequestrando loro le dosi di eroina e cocaina appena acquistate.
Sono stati quindi ricostruiti numerosissimi episodi di spaccio e diversi acquirenti sono stati identificati e segnalati alla Prefettura di Teramo quali assuntori di stupefacenti.
Sulla base delle predette attività d’indagine, svolte sotto l’egida della Procura della Repubblica di Teramo, il G.I.P., lo scorso 15 novembre, ha emesso a carico del presunto spacciatore un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’uomo è stato catturato nella mattinata del 16.11.2022 proprio presso il suo appartamento/bunker dai Carabinieri della Stazione di Martinsicuro e del N.O.R.M. della Compagnia di Alba Adriatica. La successiva perquisizione domiciliare ha poi consentito di rinvenire e sequestrare circa 70 grammi di eroina e 10 grammi di cocaina, nonché materiale per il taglio ed il confezionamento delle dosi di stupefacente. Detto stupefacente, se immesso nel mercato dello spaccio al dettaglio, avrebbe fruttato all’indagato circa 10mila Euro. Il predetto è stato quindi tradotto in carcere.


