La solidarietà non è né dei democratici né dei repubblicani, non è né di destra né di sinistra.
Così come abbiamo accolto gli ucraini, dimostrando grande sensibilità e spirito di altruismo, la stessa cosa dobbiamo fare adesso con tunisini, egiziani, ivoriani, guineani, camerunensi, liberiani, burkinabé. O come dovremmo fare qualora su quella nave ci fossero inglesi, francesi, spagnoli, statunitensi.
Tutte le persone hanno diritto della nostra stessa solidarietà.
Non possiamo essere generosi, comprensivi, filantropi solo in base a chi abbiamo davanti, a comando, come delle macchine senza anima.
Solidali o lo siamo o non lo siamo, o siamo sempre generosi o non lo siamo mai.
Si parla di “difendere i confini dagli immigrati”, di “immigrazione illegale”. Eppure siamo davanti a richiedenti asilo, a bambini, non a militari armati, a terroristi. Non dimentichiamoci che Germania, Francia e Spagna, accolgono più richiedenti asilo di noi italiani.
Insomma, qui non si parla convenzioni internazionali, di diritti: parliamo di umanità, di dignità, di civiltà.
Ma rischiamo solo di cadere nell’inciviltà, nella crudeltà.
Non serve ricorrere e leggi internazionali, basta fare appello alla nostra coscienza.